"Sergio Rossi è stato più che un
maestro. È stato il Maestro. Con la sua scomparsa, avvenuta
venerdì a Cesena, la calzatura italiana ha perso una pietra
miliare della propria storia, un pioniere che ha occupato uno
spazio straordinariamente importante nel Novecento italiano
dello stile e della moda". Così Siro Badon, presidente di
Assocalzaturifici commenta la morte di Sergio Rossi in una nota.
"Questo maledetto virus - prosegue Badon- dopo aver colpito il
nostro settore calzaturiero mettendo a rischio la sopravvivenza
di migliaia di eccellenze che lo compongono, ci ha portato via
un punto di riferimento, non solo per il distretto di San Mauro
Pascoli, ma per tutta la comunità della scarpa. Il Maestro ha
avuto delle intuizioni straordinarie, costruite attorno alla
capacità di realizzare prodotti mai visti prima. Le sue scarpe
non erano soltanto belle: erano comode, calzabili, tecnicamente
perfette. Ha dato alle donne la possibilità di unire l'eleganza
alla funzionalità". "Inoltre, ponendo al centro il prodotto, ha
imposto il proprio nome nella scena internazionale,
trasformandolo in grande marchio, uno dei primi a essere
presente con i propri negozi nella grandi città italiane,
europee e degli Stati Uniti. Da molti anni il brand continua a
essere apprezzato nel globo a prescindere dal diretto contributo
del fondatore, perché Il Maestro è stato tra i primi a
comprendere che il mondo era cambiato e quindi, già nel 1999
aveva accettato l'offerta di Gucci, all'epoca in cui era guidata
dal grande Domenico De Sole, cedendo la proprietà dell'azienda,
che oggi è in pieno rilancio con il nuovo socio
Investindustrial. Ma l'uomo Sergio Rossi non si è mai
allontanato dalle scarpe. Ha messo la sua esperienza a servizio
della famiglia, ispirando l'opera eccezionale concretizzata dal
figlio Gianvito, che ne ha raccolto il testimone imponendo con
incredibile rapidità il suo nome nel mondo del lusso. E poi,
come ha ricordato proprio Gianvito, ha 'voluto donare le
conoscenze apprese in una vita alle generazioni future,
trasmettendole tramite il Cercal, scuola fondata con i suoi
compagni d'avventura di San Mauro Pascoli'".
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