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Cardinale, io e la Fusco che Strana coppia

Compagna e moglie Squitieri dal 31/10 in commedia Neil Simon

Una, la diva del cinema italiano nel mondo, è stata la sua compagna di vita, madre di sua figlia e tante volte sua musa sul set. L'altra è sua moglie, attrice, che per 14 anni gli è stata accanto, fino alla fine. Di certo Neil Simon non aveva in mente loro, ma mai titolo fu più indovinato per Claudia Cardinale e Ottavia Fusco, unite nel destino dall'amore verso il regista Pasquale Squitieri e oggi per la prima volta in scena insieme, protagoniste de ''La strana coppia'', commedia che al cinema nel '68 fu di Walter Matthau e Jack Lemmon, ora al debutto in teatro versione femminile, al Sistina di Roma dal 31 ottobre al 12 novembre e poi in tournée in tutta Italia, fino a chiudere a Napoli ad aprile.

''Un progetto pensato, voluto e creato da Squitieri, prima che se ne andasse a febbraio'', racconta la Cardinale, che torna a teatro 10 anni dopo Lo zoo di vetro di Tennessee Williams e una celebre Venexiana di Maurizio Scaparro. ''Pasquale - prosegue la Fusco - voleva vedere due parti importanti della sua vita riunirsi. Poi, certo, c'era anche un gran divertimento da parte sua. Come tutte le persone intelligenti aveva grande ironia. Voleva vedere come ce la cavavamo insieme e per scherzo ci ha mollato anche da sole. Credo che il pubblico capirà questo nostro stare insieme, in ricordo e in omaggio a mio marito''. A eseguire la regia di Squitieri, Antonio Mastellone, per un testo che ora diventa un affresco sul mondo femminile. Con la Fusco nei panni della disordinata e approssimativa Olivia, che dopo la separazione vive sola e passa i venerdì a giocare a poker con le amiche. E la Cardinale nel ruolo di Fiorenza, maniaca dell'ordine e della pulizia, che le piomba in casa dopo la rottura con il marito (nel cast anche Patrizia Spinsi, Lello Giulivo, Nicola D'Ortona, Cinzia Cordella, Angela Russo). ''Non so ancora come saremo insieme con Ottavia. Abbiamo fatto solo alcune ripetizioni del testo - racconta la Cardinale - Certo, il teatro è più difficile, perché al cinema se una scena non va bene si rifà. Ma è importante il contatto con il pubblico. Mi da' la carica''.

Ottanta primavere il prossimo 15 aprile, il sorriso che l'accompagna sempre (''Odio chi si rifà. Mia mamma mi diceva: non ti si vedono le rughe perché ridi sempre), 165 film e così tanti premi ''che non so più dove mettere'', se ha avuto successo, dice di se' la Cardinale ''è grazie alla gente che mi vuole bene. Ho lasciato l'Italia perché, pur cambiando tre volte casa, mi trovavo sempre i paparazzi fuori dalla porta. A Parigi se qualcuno mi da' fastidio lo mandano via. Ma io sono rimasta la stessa - assicura - niente bodyguard, vado a fare la spesa come chiunque. E spesso alla Cinemateque ridanno i miei vecchi film. Penso che la cosa più importante sia stato lavorare con tutti i grandi. Oggi - prosegue - scelgo molte opere prime, per aiutare i giovani. A loro dico di essere forti dentro e di non montarsi la testa. Perché la cosa più bella è restare normali''.

Il pensiero va alla sfilza di denunce di ragazze contro l'ex boss della Miramax, Harvey Weinstein. ''Mi danno fastidio tutte queste foto, uscite dappertutto, tutte queste notizie. Perché sono andate nella stanza con lui?'', domanda la Cardinale, da 35 anni in prima linea anche per i diritti delle donne con l'Unesco. ''Un film sulla mia vita? - conclude - No grazie. Ho scelto questo mestiere proprio per interpretare tante vite differenti. E ho fatto tutto, dalla principessa alla putt...''.

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