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Richard Gere, Trump non è mosso da senso morale

Richard Gere, Trump non è mosso da senso morale

A Roma per film Cedar,"Usa e Europa aiutino Italia coi migranti"

ROMA, 02 ottobre 2017, 16:58

Francesca Pierleoni

ANSACheck

L 'incredibile vita di Norman la locandina - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'incredibile vita di Norman la locandina - RIPRODUZIONE RISERVATA
L 'incredibile vita di Norman la locandina - RIPRODUZIONE RISERVATA

  ''Il mondo in cui viviamo è basato sui compromessi, sul cercare il modo di ottenere quello che vogliamo dagli altri e abbiamo un Presidente degli Stati Uniti totalmente motivato dai compromessi, che non è mosso da alcun senso morale. E' lo specchio della nostra società. In questo senso può essere positivo per motivarci a essere differenti, per cambiare''. Lo ha detto a Roma Richard Gere, protagonista della favola moderna su amicizia e potere 'L'incredibile vita di Norman' dell'israeliano Joseph Cedar, già due volte candidato all'Oscar del miglior film straniero, nel 2008 con Beaufort e nel 2012 con Footnote. Il film sarà in dal 28 settembre in 150 copie con Lucky Red. Nel cast anche Steve Buscemi, Michael Sheen e Charlotte Gainsbourg. Gere interpreta l'enigmatico Norman Oppenheimer, un piccolo faccendiere newyorchese a metà tra un imbroglione e un buon samaritano, sempre alla ricerca del contatto giusto per favorire affari ed entrare nel circolo di quelli che contano. La svolta arriva quando conosce Micha Eshel (Lior Ashkenazi), politico emergente israeliano, 'puntato' a un convegno e al quale decide di regalare, dopo una passeggiata per New York, un paio di costosissime scarpe. Fra i due uomini nasce una sincera confidenza e un senso d'amicizia, così quando Eshel diventa primo ministro di Israele, con un'agenda per la pace, Norman crede di poter ottenere tutto ciò che ha sempre voluto. Però l'improvvisa attenzione che gli viene rivolta, lo porta a una rete sempre più complessa di bugie e mosse false. ''Norman è portato al compromesso ma ha un cuore sincero, non assomiglia a personaggi come Bernie Madoff che usa le persone e le brucia. Lui vorrebbe invece far felici gli altri, sedersi a tavola con loro, è anche generoso e gentile'' aggiunge l'attore.
    Tutti, dice ''conoscono un Norman, è un personaggio universale, presente in ogni cultura''. Gere, buddhista, che in conferenza stampa esordisce con una battuta (''Sono stordito dal jetlag, sono fragile, siate gentili con me''), non ha mai avuto paura, a differenza di molti colleghi, a schierarsi in materia di diritti umani. Per lui l'Italia ''ha dimostrato tutta la sua generosità nell'accogliere i migranti, ma è un onere che non può essere solo sulle spalle degli italiani. E' un compito che devono svolgere anche il resto d'Europa e l'America''. La cosa più grave ''sarebbe cedere per paura degli afflussi, ai nazionalismi. Finora in Europa solo la Germania, con Angela Merkel, seppur fra tante critiche, ha accettato milioni di rifugiati. Lei non si è fatta fermare e ha fatto bene''. Purtroppo, sottolinea, sono spesso gli estremismi a prevalere nel dibattito politico, come dimostra anche la questione israelo-palestinese: ''Il 67% degli israeliani vorrebbe la pace e così anche il 67% dei palestinesi, ma le frange estreme bloccano questo percorso''. L''aver stigmatizzato più volte le violenze perpetrate dalla Cina, non ha certo facilitato negli ultimi anni la carriera di Gere a Hollywood, dove i finanziatori cinesi sono sempre più presenti, ''ma in fondo io non sono mai stato un attore di blockbuster, in quel caso la cosa avrebbe influito di più, io invece faccio film indipendenti. E comunque è un fenomeno inarrestabile, i cinesi sono sempre più potenti non solo nella produzione ma anche nell'esercizio''. Il fatto che la sua prova d'attore potrebbe proiettarlo nella corsa agli Oscar, non lo scuote più di tanto: ''Mi interesserebbe solo se potesse aiutarmi a fare più film indipendenti come questo''.
   

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