Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Ervas, la mia nonnitudine e il tempo

Ervas, la mia nonnitudine e il tempo

Quando essere nonno è un privilegio

ROMA, 16 dicembre 2017, 10:45

Mauretta Capuano

ANSACheck

La copertina del libro di Fulvio Ervas 'Nonnitudine ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

La copertina del libro di Fulvio Ervas  'Nonnitudine ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
La copertina del libro di Fulvio Ervas 'Nonnitudine ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

FULVIO ERVAS, 'NONNITUDINE' (MarcosyMarcos, PP 253, EURO 18). Reduce dall'inaspettato successo del film 'Finché c'è prosecco c'è speranza', tratto da uno dei suoi romanzi con protagonista l'ispettore Stucky, che "potrebbe diventare una serie televisiva", e dall'arrivo in libreria del romanzo che "sente più suo", 'Nonnitudine' (MarcosyMarcos), Fulvio Ervas ci invita a non "avere paura del tempo che passa".
    "Quando ti confronti con un bambino capisci il lato positivo dell'invecchiamento. L'alternativa è morire. Tu sei il tempo che vivi e essere nonno è un privilegio" dice all'ANSA Ervas, diventato famoso con il viaggio di un padre e del figlio autistico raccontato in 'Se ti abbraccio non avere paura'.
    Ora lo scrittore si confronta in 'Nonnitudine' con l'essere diventato nonno, ma parla anche a quelli che non lo sono. "La nonnitudine è una coordinata degli adulti, di tipo temporale/affettivo. Di chi capisce l'amore di quelli che si proiettano nel tempo. Il mio piano B, cioè l'altra vita dopo di me, è il mio nipotino, ma vale anche per chi non ne ha" spiega lo scrittore che è da poco diventato nonno, ma nel libro non dice mai il nome del suo nipotino che è lontano, vive in Spagna.
    Per tenerlo più vicino a sé in 'Nonnitudine' ha inserito una lunga fiaba - 70 pagine con caratteri bianchi su carta nera - in cui i bambini leggono ad alta voce e la loro energia fa funzionare la luce, la fotosintesi. "Tutto quello che serve alla comunità di adulti, che viene dal mondo incerto e vive sottoterra. Il 2018 - dice Ervas - rischia di essere il 1938.
    Non dico che accadrà, ma siamo vicini, credo a una terza guerra mondiale".
    Dopo questo libro, Ervas, 62 anni, che continua a fare l'insegnante in Veneto, è convinto di non poter dire molto di più della vita. "Posso fare fiction, serie" e a una sta già lavorando. "Stiamo pensando di fare una serie per la tv tratta dai sette romanzi con protagonista l'ispettore Stucky. Nel film Giuseppe Battiston è 7-8 volte il mio Stucky. In 'Finché c'è prosecco c'è speranza' ha fatto il suo ispettore, ironico, malinconico. Pensavo non fosse possibile renderlo così popolare.
    E' un giallo di nicchia, per pochi lettori, non lo dico per snobismo. Con pochi morti, poca violenza, pochi colpi di scena e molta scienza, in fondo sono un insegnate di chimica" racconta.
    E aggiunge: "Avevo iniziato a scrivere un'altra storia con Stucky e mi vedevo sempre davanti la faccia di Battiston. Il film è un attacco alla monocultura del prosecco e all'inquinamento del territorio. C'è molta ironia e forse è più ambientalista del libro", sottolinea lo scrittore che ha lavorato per due anni alla sceneggiatura con il giovane regista Antonio Padovan, 31 anni, a cui si deve l'idea del film. "Non è vero che i giovani sono sdraiati come dice Michele Serra, almeno non tutti. Padovan era alla presentazione di un mio libro, anni fa, e fra una platea di donne - che sono le maggiori lettrici - ha alzato la sua manina e mi ha chiesto se da un mio libro si poteva fare un film. E' stato lui, pubblicitario che vive a New York, a mettere in moto ogni cosa. E non abbiamo avuto nulla dalla Regione, dalla Film Commission, dalla zona del prosecco.
    Lo ha prodotto il veronese Nicola Fedrigoni di K+Film. In Veneto è andato bene e anche in giro per l'Italia. E' in sala da 43 giorni" spiega Ervas.
    Ma la sua "urgenza" è stata davvero 'Nonnitudine'. "Vedi - dice - che padre sei stato quando i tuoi figli fanno dei figli.
    E questo accade non perché sei più rilassato, ma perché senti la vita in maniera più profonda. A mio nipote lascio in eredità l'immaginazione e non dimentichiamo che leggere è l'unico modo in cui puoi sentire il tuo pensiero".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza