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Bolano inedito, il golpe, i surrealisti

Escono tre affascinati racconti lunghi, abbozzi di romanzi

 (ANSA) - ROMA, 4 FEB - ROBERTO BOLANO, ''SEPOLCRI DI COWBOY'' (ADELPHI, pp. 166, 18,00 euro - traduzione di Ilde Carmignani) - In quest'ultimo volume di inediti di Roberto Bolano, lo straordinario autore di ''2666'' e altri straordinari romanzi di culto, che raccoglie gli inizi, gli abbozzi ben articolati di tre romanzi mai completati, si parla con la consueta inventiva e il particolare suo umorismo del Gruppo Surrealista Clandestino, della rivista ''Pittori cileni di Qui e di Là'', di un Masserschmitt della Luftwaffe che sorvola la città cilena il giorno del golpe militare contro Allende e di Arturo Belano.
    E' proprio la presenza di quest'ultimo personaggio a attirare l'attenzione degli amanti di Bolano e della sua scrittura, che lo conoscono bene, protagonista di romanzi come ''I detectives selvaggi'' quale alter ego letterario dell'autore stesso, dai tempi della giovinezza di poeta infrarealista in Messico, poi la sua vita esule in Spagna tra Girona e Barcellona, sino alla sua fine. Ecco ora nel pezzo più lungo (65 pagine databili a inizio anni '90) che da il titolo al volume, ''Sepolcri di cowboy'' e in ''patria'', la sua infanzia cilena e poi il suo ritorno a Santiago, con un lungo viaggio, per portare sostegno a Allende in pericolo, arrivandovi proprio l'11 settembre 1973 il giorno del golpe militare di Pinochet. Una narrazione composta da quattro parti, tra l'infanzia con la madre che si commuove leggendo Neruda e il padre, un pugile selvaggio e coraggioso che vorrebbe essere un cowboy e legge solo romanzi western; i primi trasalimenti amorosi, le prime letture con un libro 'galeotto' di Rilke, l'incontro col grande poeta e matematico Nicanor Parra; il lungo viaggio dal centroamerica a Valparaiso con un gesuita filosofo e una spogliarellista seducente e intraprendente sino alla mattina del golpe, incredulo, poi in cerca di compagni e i primi tentativi difficili di preparare una qualche resistenza.
    Non è solo però la storia di Arturo Belano a intrigare il lettore, quanto quei personaggi e situazioni che in un continuo gioco di rimandi, continuazioni e riflessi lo scrittore ripropone sempre da un romanzo all'altro, da ''Chiamate telefoniche'' a ''La letteratura nazista in America'' o in questi abbozzi e così via. In più se ''Sepolcri'' si legge come un racconto lungo, ''Patria'' appare come una sequenza di frammenti, illuminazioni affascinanti poetiche e spiazzanti, sono ''Commedia dell'orrore in Francia'' le 25 pagine che sentiamo ricche di possibili sviluppi alla Bolano, momenti di fascino come i tre che vede al bar ballare durante un'eclisse di sole, sviluppi tra illusioni e disincanto. E' la storia del diciassettenne aspirante poeta Diodoro Pilon che, alla fine di una giornata, tornando a casa risponde al telefono di una cabina pubblica che sta squillando in Calle dell'Olmo, dove però sono solo pini, e dalla Francia gli parla una persona che milita nel Gruppo Surrealista Clandestino - GSC e gli spiega che si tratta di alcuni poeti che Breton stesso ha portato a vivere sottoterra, nelle fogne di Parigi, dove devono resistere per 10 anni, potendo anche uscire per poi ritornarvi, per preparare la rivoluzione. Volendo coinvolgerlo lo invitano a presentarsi alle 8 di sera in Rue Réunion il 28 luglio vicino a cimitero di Père-Lachaise. Il problema per lui sarà come procurarsi il biglietto per traversare l'oceano. 

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