Il presidente Kazuhiro Tsuga è a capo della Panasonic dal giugno del 2012, l'anno in cui il conglomerato giapponese - fondata con il nome Matsushita nel 1918 - perdeva 10,2 miliardi di dollari per aver perseguito senza successo una strategia che puntava tutto sull'elettronica da consumo, dagli apparecchi televisivi ai telefoni cellulari, in un momento in cui la concorrenza erodeva senza tregua i margini.
   Dopo aver abolito per la prima volta dal 1950 l'erogazione del dividendo, Tsuga ha attuato un piano lacrime e sangue, che includeva la riduzione del 10% del personale, il taglio degli stipendi dei top manager, la chiusura degli stabilimenti improduttivi, e il consolidamento delle principali regioni strategiche attraverso lo smaltimento delle oltre 560 affiliate.
  Laureatosi in Bioingegneria a Osaka con un master in Computer Science in California, Tsuga ha trascorso l'intera carriera in Panasonic, ed è diventato presidente a soli 55 anni, una novità nel panorama senescente delle aziende giapponesi. Dal 2014 la Panasonic è tornata alla redditività e attualmente solo il 23% del fatturato deriva dall'elettronica di consumo.