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Moody's negativa sulle banche italiane, troppi npl

Moody's negativa sulle banche italiane, troppi npl

Padoan, non rispecchia realtà. Abi, sofferenze a minimi da 2013

MILANO, 18 ottobre 2017, 20:11

Sabina Rosset

ANSACheck

Il logo di Moody 's, archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il logo di Moody 's, archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il logo di Moody 's, archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'agenzia internazionale di rating Moody's, dopo Standar&Poor's, vede ancora nubi nelle prospettive delle banche italiane e conferma il proprio 'outlook' negativo sul comparto: pesano le continue pressioni sui crediti deteriorati, redditività ancora deboli e l'esposizione significativa ai titoli di stato. Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan però non ci sta e afferma che si tratta di "un'immagine che non rispecchia la realtà". "La questione degli npl sta subendo un'accelerazione positiva - chiarisce Padoan -. Lo stock delle sofferenze è diminuito del 25% da inizio anno. Ci sono giudizi molto più positivi da altri investitori istituzionali".

"Riconosciamo che c'è stata una riduzione dei crediti deteriorati e dei flussi, ma c'è sempre una fragilità dei bilanci - ha quindi replicato l'analista Moody's Edoardo Calandro, interpellato sulla valutazione del ministro -. E' una situazione che è più debole rispetto a quella di molti altri Paesi europei e sicuramente più debole rispetto a prima della crisi".

Intanto l'Abi, è emerso nel rapporto mensile, registra un calo delle sofferenze delle banche italiane ai minimi dal 2013. Secondo le stime dell'associazione, ad agosto le sofferenze nette sono scese a 65,3 miliardi, in calo sia dai 66 miliardi di luglio e sia dagli 86,8 miliardi di fine 2016. Il trend dei finanziamenti bancari resta poi positivo: a fine settembre, ha stimato l'Abi, i prestiti a famiglie e imprese sono cresciuti su base annua dell'1,4%, con un progresso per il settimo mese consecutivo portando all'1% il rialzo annuo. I mutui ad agosto poi risultano in crescita dle 2,6%.

Tornando a Moody's, nelle valutazioni sull'outlook diffuso oggi ha chiarito che i fattori che appesantiscono le banche italiane sono "solo in parte mitigati da una leggera ripresa della crescita economica e dal minor afflusso di nuovi bad loan. In più, il calo dei bond in mano al grande pubblico aumenterà le perdite attese per depositanti e detentori di obbligazioni senior non garantite senior nel caso di una risoluzione.

Nel corso di un incontro stampa, l'analista Moody's Nick Hill ha anche chiarito di ritenere logico che a tendere le future regole europee sugli npl, anticipate dal recente 'addendum' della Bce, varranno anche per lo stock dei crediti deteriorati, e non solo per le nuove sofferenze. "Quello che la Bce ha annunciato è la prima parte di una storia più grande - ha detto Hill -. L'anno prossimo ci sarà un altro passo. Ci sembra che non si potrà avere due sistemi paralleli nel lungo periodo con due livelli di accantonamenti diversi per Npl che in fondo sono la stessa cosa. L'azione della Bce segnala qualcosa di più grande e potenzialmente più problematico per le banche con alti livelli di Npl e bassi livelli di copertura", come quelle italiane. "Sembra logico - ha anche aggiunto l'analista Moody's - che se le regole della Bce saranno estese allo stock, questo sarà più problematico per alcune banche che per altre".

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