E' una "economia italiana colpita al
cuore" dal coronavirus e sarà "enorme la perdita di Pil nella
prima metà del 2020". Lo stima il centro studi di Confindustria:
una "caduta cumulata dei primi due trimestri del -10% circa".
Poi una "risalita lenta": ipotizzando un "superamento della fase
acuta dell'emergenza a fine maggio" la stima è del -6% per il
2020. Ma "solo i prossimi mesi diranno" se in queste ipotesi c'è
"realismo o eccessivo ottimismo". Per il 2021 è atteso un
"parziale recupero": un rimbalzo del +3,5%.
Sul fronte del lavoro per gli economisti di via
dell'Astronomia è "verosimile" che "la resilienza
dell'occupazione nel 2020 sarà almeno pari" al 2009 con la crisi
finanziaria: stima che "nel 2020 cadrà dell'1,5% in termini di
teste": una tenuta degli occupati (con ammortizzatori e
strumenti di flessibilità) a fronte di una maggiore contrazione
del 2,5% delle unità di lavoro equivalenti a tempo pieno e del
3,1% idi ore lavorate". Il tasso di disoccupazione è visto
all'11,2%.
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