Ottimismo scarso per Piazza Affari
(+0,18%) nella seduta d'inizio dicembre, in una giornata in cui
le stime Ocse per il Pil italiano del 2020 sono di un -8,7%, con
una crescita del 5,3% nel 2021, mentre l'Istat ha limato la
crescita del terzo trimestre 2020 al 15,9%, con una previsione
quindi di un -8,3% per fine anno. Calo intanto anche dell'indice
Pmi manifatturiero a novembre, così come per l'Eurozona.
Tonfo di Unicredit (-8%), dopo quello di quasi il 5% della
vigilia, con in ballo la sostituzione dell'amministratore
delegato, Jean Pierre Mustier. Bene, pur con lo spread in lieve
salita a 120 punti, le altre banche, da Intesa *2,6%) a Bper
(+1,4%) e Banco Bpm (+1,3%). Corsa di Mps (+3,7%) alla ricerca
di una fusione, tiene Creval (+0,6%) alle prese con l'opa di
Credit Agricole.
Sprint di Stm (+4,5%), tra le migliori del comparto.
Guadagnano Atlantia (+2,6%) col dossier Autostrade aperto,
Azimut (+1,9%) e tra le assicurazioni Unipol (+1,8%) e Generali
(+1%). Bene i petroliferi, da Tenaris (+1,5%) a Eni (+1,3%), non
Saipem (-0,3%), col greggio in discesa (wti -1,2% a sera) a 44,7
dollari al barile in attesa di un responso dell'Opec Plus
sull'eventuale prosecuzione dei tagli alla produzione. Bene Exor
(+1,8%) e Fca (+1,2%) ancora prima dei dati delle
immatricolazioni (+1,4% a novembre in Italia).
Giornata difficile per i farmaceutici, da Diasorin (-2,4%) a
Recordati (-1,8%). Male Amplifon (-3,5%) e Campari (-2,5%). Tra
i titoli in rosso Enel (-0,6%), piatta Tim (-0,05%).
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