La Financial Conduct Authority del
Regno Unito vieta la vendita di derivati titoli in Borsa che
facciano riferimento a determinati tipi di criptovalute.
L'Autorità britannica, viene spiegato, ritiene che questi
prodotti non possano essere valutati in modo affidabile dai
consumatori al dettaglio, ciò per la loro stessa natura, per la
prevalenza di abusi e della criminalità finanziaria nel mercato
secondario, per l'estrema volatilità dei prezzi delle
criptovalute e per la comprensione inadeguata che ne hanno i
retailer. Lo scopo è dunque evitare loro il danno di perdite
improvvise, con un risparmio stimato in 53 milioni di sterline.
Il divieto entrerà in vigore il 6 gennaio 2021.
Per l'Europa intanto la Commissione Ue ha adottato
recentemente, lo scorso 24 novembre, una proposta di regolamento
che riguarda nel complesso i crypto-asset, che ora seguirà
l'iter di discussione con i diversi Paesi, per entrare
probabilmente in vigore nel 2021. Tra i punti ci sono la
necessità di un'informativa preventiva e la presenza di
un'Autorità di vigilanza, oltre a una sorta di passaporto
regionale e non semplicemente nazionale. Ancora da valutare
eventuali tutele aggiuntive per il retail.
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