Per regolare le aperture domenicali,
il lavoro del Ministro Di Maio non deve ripartire da zero:
esiste già una proposta legge di iniziativa popolare, promossa
da Confesercenti e Cei con l'iniziativa "Libera la domenica",
che ha raccolto 150mila firme e che è stata presentata alla
Camera ormai cinque anni fa. "Si può iniziare da qui", afferma
la Confesercenti in una nota.
Le liberalizzazioni delle aperture, spiega l'associazione,
non ha dato una spinta ai consumi ma solo spostato quote di
mercato verso la grande distribuzione, l'unica in grado di stare
aperta 365 giorni l'anno, contribuendo all'erosione del
fatturato della gran parte dei piccoli esercizi, che hanno perso
il 3% a favore dei più grandi: si tratta di circa 7 miliardi di
euro di vendite travasate dai negozi alla grande distribuzione.
"Noi non chiediamo di stare chiusi sempre, ma di restare
aperti solo quando e dove necessario, come ad esempio nelle
località turistiche", spiega la presidente di Confesercenti,
Patrizia De Luise, secondo cui la proposta di legge introduce
solo "un minimo di regolamentazione, ragionevole e assolutamente
compatibile con le prassi europee".
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