Sono 2.769 le start up innovative
avviate grazie a una modalità di costituzione digitale e
gratuita, 193 in più rispetto al trimestre precedente.
È quanto emerge dalla 14ª edizione del Rapporto trimestrale di
monitoraggio pubblicato dal Mise, in collaborazione con
Unioncamere e InfoCamere. Grazie a questa misura, operativa a
partire dal luglio del 2016, gli imprenditori innovativi
italiani possono costituire la propria startup secondo una
modalità interamente digitalizzata, con il supporto tecnico
della propria Camera di Commercio (CCIAA) o in totale autonomia.
L'esenzione dall'atto notarile consente un risparmio medio sui
costi d'avvio stimato in circa 2mila euro.
In particolare la modalità online è stata scelta da poco meno
di 4 startup su 10 costituite in Italia nell'ultimo anno, in
lieve ribasso nel quarto trimestre 2019 (39,8%, rispetto al
36,4% degli ultimi 12 mesi).
Tuttavia, la variabilità territoriale è molto elevata, con
notevoli scostamenti rispetto al dato nazionale. In Basilicata,
più del 50% delle startup innovative ha optato per la modalità
online. Compaiono invece nella parte bassa della graduatoria
Piemonte, Umbria, Emilia-Romagna e Marche.
La nuova modalità è diffusa sull'intero territorio nazionale,
con una forte presenza in tre regioni - Lombardia (27,5%),
Veneto (11,1%) e Lazio (10,9%) - che ospitano insieme quasi il
50% delle startup costituite online. Milano si conferma il
principale polo per le startup innovative italiane,
rappresentando da sola il 16,8% di tutte le aziende create
digitalmente.
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