Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

I paesi Ue si preparano alla battaglia per Ema e Eba

I paesi Ue si preparano alla battaglia per Ema e Eba

La Grecia lancia la strategia Med. La Slovacchia invoca 'equità'

BRUXELLES, 20 ottobre 2017, 18:40

dall'inviata Patrizia Antonini

ANSACheck

La presentazione della candidatura di Milano a nuova sede dell 'Ema - RIPRODUZIONE RISERVATA

La presentazione della candidatura di Milano a nuova sede dell 'Ema - RIPRODUZIONE RISERVATA
La presentazione della candidatura di Milano a nuova sede dell 'Ema - RIPRODUZIONE RISERVATA

I Paesi candidati ad ospitare le agenzie europee del Farmaco (Ema) e l'Autorità bancaria (Eba), che dovranno lasciare Londra per la Brexit, si preparano alla battaglia del 20 novembre, quando da un voto segreto a tre turni emergeranno i nomi delle due città vincitrici. La prima discussione politica, al consiglio Affari generali, è stata l'occasione per confrontarsi, sfidarsi e fiutare la possibilità di alleanze. Milano, Amsterdam, Copenaghen, Vienna e Bratislava sembrano essere - per motivi diversi - le 'front-runner' della gara per l'Ema che vede diciannove città in lizza.

Ad aprire i giochi sulle possibili cordate è stata la Grecia, che rivendica l'Ema per Atene come segno di una "solidarietà Ue, dopo tutti i sacrifici" per le varie crisi. Il ministro degli Esteri ellenico Georgios Katrougalos ha proposto ai colleghi dei sette Paesi che partecipano alla conferenza del Mediterraneo del sud un sostegno reciproco. "Se passiamo, il secondo turno contiamo sul sostegno italiano - afferma - e se ci sarà Milano, la voteremo". Ma nuove strategie prenderanno forma al vertice europeo di questa settimana, dove sembra scontato anche un fronte compatto dei Paesi dell'Est.

Il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi per il momento preferisce non scoprire le carte. "Come si deve fare, per un lavoro serio e difficile, lo manteniamo in via confidenziale", avverte. Voci di corridoio parlano di accordi con Croazia e Slovenia, ma anche col Lussemburgo, in cambio di un voto per la candidatura all'Eba. Gozi mette in guardia: "Tutti faranno la propria corsa fino al 20 novembre. Questo è un sistema che rende molto difficile sia la costruzione di alleanze, che far emergere le scelte migliori", ribadendo l'auspicio che a prevalere siano i criteri oggettivi e non l'equilibrio geopolitico. Quest'ultimo - spiega - vale per le nuove agenzie.

Cipro intanto non sembra accogliere la proposta lanciata da Atene. "Non abbiamo favoriti per l'Ema. Siamo fuori dai giochi a causa dei criteri. Come si fa a chiedere un edificio già pronto. Siamo un piccolo Paese alla periferia", protesta il capo della diplomazia cipriota Ioannis Kasoulides.

Invece come l'Italia, anche Olanda e Danimarca sanno di avere candidature forti proprio nei criteri oggettivi, e puntano su quelli. "Amsterdam è una proposta di grande qualità", ribadisce il ministro degli Esteri Bert Koenders. Ma il collega danese si vanta di avere l'asso nella manica: "Copenaghen è l'unica ad avere luce verde per tutti i criteri. Rispetto ad Amsterdam, "abbiamo un edificio già pronto". La Slovacchia però ha l'aria di voler combattere fino alla fine. "Ema certamente deve venire" a Bratislava. "Abbiamo fatto ciò che avevamo promesso, presentando una proposta molto buona e competitiva. E dopo tutto, ci aspettiamo un po' di equità. La Slovacchia è uno dei cinque Paesi che non ha alcuna agenzia europea, e questo è il momento per porvi rimedio", mette in guardia il ministro per gli Affari europei slovacco Ivan Korcok.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza