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Facebook, raccolta dati partì con Bannon

Ex stratega di Donald Trump avviò lavoro Cambridge Analytica

Mark Zuckerberg è sicuro che si voglia ancora una volta sfruttare la piattaforma di Facebook per influenzare le elezioni, e lancia l'allarme in vista del voto di metà mandato in cui gli americani rinnoveranno gran parte del Congresso. "Sono certo che qualcuno sta cercando di usare Facebook per influenzarle", ha detto nel corso di una intervista alla Cnn: "Sono certo che c'è una seconda edizione di tutto quello che è stato lo sforzo della Russia nel 2016, ci stanno lavorando. E sono certo che ci sono nuove tattiche che dobbiamo essere sicuri di individuare e fronteggiare"

"Sono responsabile di quello che è successo": Mark Zuckerberg ha rotto il silenzio sullo scandalo dei dati personali raccolti su Facebook. "Abbiamo fatto degli errori, c'è ancora molto da fare", scrive sulla sua pagina personale del social media. "Abbiamo la responsabilità di proteggere le vostre informazioni", aggiunge Negli Stati Uniti intanto scatta la prima class action contro Facebook.

  Il programma per la raccolta di dati su Facebook - si è appreso - fu avviato dalla Cambridge Analytica sotto la supervisione di Steve Bannon, l'ex stratega di Donald Trump. Per Chris Wylie - la 'talpa' che ha provocato lo scandalo - Bannon, tre anni prima il suo incarico alla Casa Bianca, cominciò a lavorare a un ambizioso programma: costruire profili dettagliati di milioni di elettori americani su cui testare l'efficacia di molti di quei messaggi populisti che furono poi alla base della campagna elettorale di Trump. Bannon entrò a far parte del board della società Cambridge Analytica quando divenne uno dei responsabili della campagna elettorale di Trump. Fu lui che aiutò a lanciare la società grazie ai finanziamenti dei suoi ricchi sostenitori. L'ex dipendente della Cambridge Analytica Wylie, in una intervista al Washington Post, spiega come di fatto Bannon in quel periodo era il boss di Alexander Nix, il controverso Ceo della società che nelle ultime ore è stato sospeso dal suo incarico.
   Bannon, già numero uno del magazine ultraconservatore Breitbart News, entrò a far parte del board della società Cambridge Analytica di cui è stato vicepresidente dal giugno 2014 all'agosto 2016, quando divenne uno dei responsabili della campagna elettorale di Trump. Fu lui che aiutò a lanciare la società grazie ai finanziamenti dei suoi ricchi sostenitori, a partire dalla famiglia miliardaria dei Mercer.
L'ex dipendente della Cambridge Analytica Wylie, in una intervista al Washington Post, spiega come di fatto Bannon in quel periodo era il boss di Alexander Nix, il controverso Ceo della società che nelle ultime ore è stato sospeso dal suo incarico. "Nix non aveva l'autorità di spendere tutti quei soldi, afferma Wylie, che spiega come Bannon approvò nel 2014 una spesa di circa un milione di dollari per acquistare dati personali raccolti anche su Facebook. Bannon - riporta ancora il Wp - ha ricevuto dalla Cambridge Analytica nel 2016 oltre 125 mila dollari in compensi per le sue
consulenze e ha posseduto una parte della società per un valore tra un milione e i 5 milioni di dollari.

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