Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mondo
  1. ANSA.it
  2. Mondo
  3. Africa
  4. Alluvione in Sierra Leone, oltre 300 morti, 60 bambini

Alluvione in Sierra Leone, oltre 300 morti, 60 bambini

Travolti dal fango a Freetown per frane provocate dalla pioggia

Sono almeno seimila le persone rimaste senza casa a Freetown, nel quartiere della capitale della Sierra Leone spazzato via dal crollo della collina che domina la città per una violentissima alluvione. Lo riporta la Bbc. Il bilancio ufficiale dei morti è di 312 persone, "ma potrebbe diventare molto più alto", ha detto il vice presidente del paese Victor Foh. Moltissime famiglie, secondo le prime ricostruzioni, sono state travolte dall'acqua e dal fango mentre stavano ancora dormendo e, secondo Foh, centinaia di persone potrebbero essere sepolte sotto le macerie. 

La Sierra Leone è stata sconvolta dalla violenza della pioggia: un'alluvione ha trasformato le strade in fiumi di fango che hanno sommerso almeno trecento persone, tra cui sessanta bambini. Le intense precipitazioni che si sono abbattute nella notte nel Paese africano - tra i più poveri del mondo - hanno fatto letteralmente crollare la collina che domina la capitale Freetown, inghiottendo le case ed i suoi abitanti. La tv di Stato ha interrotto la programmazione diffondendo immagini apocalittiche che immortalano i parenti delle vittime affannati a scavare nel fango per ritrovare i loro congiunti, mentre la città sembra un cimitero a cielo aperto. Le autorità hanno reso noto che oltre duecento corpi sono stati portati in obitorio, già sopraffatto dall'eccessivo numero di cadaveri, ma il conto delle vittime è certamente più alto - per la Croce Rossa sono già oltre 310 - ed in aumento. "E' probabile che centinaia di persone siano sepolte sotto le macerie", ha detto il vicepresidente Victor Foh, "distrutto per un disastro così grande", e aggiungendo che si lavora per "spianare le strade e fare evacuare la gente". "Abbiamo perso tutto e non abbiamo un posto per dormire", ha spiegato ai media una donna sconsolata, che viveva nella zona collinare di Juba e che stanotte intorno alle 4 è stata svegliata dalla pioggia battente, ma è riuscita a mettersi in salvo con il marito ed i tre figli salendo sul tetto, prima che la loro casa venisse sommersa dall'acqua. E sui commenti pubblicati nei siti di informazione locale si moltiplicano i messaggi di condoglianze: "Un altro giorno triste da ricordare nella vita e nei tempi del nostro amato paese. Le anime lontane restino in pace". Ma anche duri atti d'accusa: "Non è la sola pioggia che ha causato la frana, ma la deforestazione e la rapida costruzione di case senza pensare alla pianificazione del drenaggio nella zona intorno". 

Freetown, città costiera sovraffollata di 1,2 milioni, è colpita periodicamente da inondazioni durante i parecchi mesi di pioggia, che distruggono insediamenti improvvisati, e il contatto con l'acqua putrida provoca la diffusione di malattie pericolose come il colera. Molte delle aree più povere, tra l'altro, sono vicine al livello del mare ed hanno uno scarso sistema di drenaggio, così l'effetto delle inondazioni è ancora più devastante. Nel 2015 un fiume di fango uccise dieci persone lasciando migliaia senzatetto. Quella delle inondazioni è sono una delle piaghe che affliggono la Sierra Leone: nel 2014 il Paese è stato tra i più colpiti in Africa occidentale dal virus dell'Ebola, costato la vita ad oltre quattromila persone. Un disastro che ha contribuito ad affossare un'economia tra le più fragili del mondo, dove circa il sessanta percento della popolazione vive sotto la soglia di povertà, secondo le stime delle Nazioni Unite.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Video ANSA



Modifica consenso Cookie