In migliaia lo hanno applaudito lungo la strada che dall'aeroporto di Addis Abeba porta al centro della città, mentre le bandiere etiopica ed eritrea sventolavano l'una accanto all'altra per festeggiare la pace ritrovata: dopo 22 anni è stato accolto così l'ex amico, poi nemico e ora di nuovo amico numero uno dell'Etiopia, il presidente eritreo Isaias Afewerki, 'scortato' dal neo premier di Addis Abeba, il riformista Abiy Ahmed, che la pace tra i due Paesi - firmata il 9 luglio ad Asmara - l'ha fortemente voluta. "Le parole non possono esprimere la gioia che sento in questo momento", ha detto Afewerki al suo arrivo, rispondendo a distanza di qualche giorno alla dichiarazione di Ahmed fatta nel corso della sua altrettanto storica visita ad Asmara: "Possiamo immaginare un futuro senza confini nazionali che ci dividono", aveva azzardato.
A 20 anni dal conflitto tra i due Paesi del Corno d'Africa per dispute sui confini e a 18 da quell'Accordo di Algeri rimasto inapplicato, il momento della pace sembra essere venuto per gli ex Stati fratelli nati nel 1991 dalla lotta comune contro il negus rosso Menghistu Haile Mariam e divenuti nemici con la guerra di confine che ha provocato decine di migliaia di morti, 100 mila secondo alcuni.
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