"Ognuno di noi può
diventare un profugo, anche oggi". Lo dice Marko Feingold, un
ebreo sopravvissuto a quattro campi di concentramento, che oggi
ha 104 anni. L'anziano presidente della comunità ebraica di
Salisburgo ha dato il via all'11/o Alpine Peace Crossing, una
marcia della pace in ricordo della fuga degli ebrei, che parte
da Krimml, in Austria, e arriva a Casere, in Italia.
"Dopo la seconda guerra mondiale - racconta Feingold all'ANSA
- ho accompagnato 100 mila ebrei dall'Austria in Italia, prima
attraverso il Brennero e altri valichi, anche se questo era
vietato". Poi quando il Brennero venne bloccato definitivamente
agli ebrei, Feingold spostò la rotta in alta montagna. Nel 1947,
il Passo dei Tauri, un valico a 2.633 metri di quota, divenne
teatro dell'esodo di oltre 5.000 ebrei, che di notte, dopo molte
ore di cammino, raggiunsero l'Italia per proseguire poi il
viaggio verso la Palestina. Un viaggio con mille difficoltà,
"l'antisemitismo era sopravvissuto alla guerra", ricorda.
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