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Ddl concorrenza - IL PERCORSO PARLAMENTARE

Ddl concorrenza - IL PERCORSO PARLAMENTARE

Dopo due anni e mezzo e un cambio di ministro dovrà tornare al Senato

29 giugno 2017, 11:37

Redazione ANSA

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Il simbolo di una farmacia in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il simbolo di una farmacia in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il simbolo di una farmacia in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ddl concorrenza deve necessariamente tornare in Senato per la quarta lettura, visto che le commissioni Finanze e Attività produttive della Camera hanno approvato quattro modifiche al testo.

Da quando il 20 febbraio 2015 fu presentata alla Camera, questa prima norma 'annuale' sulla concorrenza, collegata alla legge di bilancio di due anni fa, ha subito varie trasformazioni, diversi stop e perfino un cambio di ministro competente (dall'ex ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi all'attuale Carlo Calenda), ma ancora non riesce ad arrivare all'approvazione definitiva. A nulla infatti sono serviti i diversi inviti del ministro Calenda a chiuderlo rapidamente alla Camera senza dover tornare per la terza estate consecutiva a Palazzo Madama.

Dopo 28 mesi e più di 850 giorni dalla nascita di questo disegno di legge, i senatori dovranno tornare a occuparsi di assicurazioni, telemarketing, energia e odontoiatri. Sono queste infatti le materie su cui il testo è stato aggiornato e le sole quindi su cui bisognerà eventualmente rimettere mano in Senato, prima di licenziare definitivamente la norma entro l'estate. A chiedere di non rinviare più questa agognata approvazione c'è il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, secondo il quale questa legge "è un fattore importante, ma i fattori di merito dell'economia sono anche altri e non vanno persi di vista". Ad auspicare poi che questa sia davvero l'ultima estate che il ddl Concorrenza passa in Parlamento c'è anche il presidente dell'Antitrust, Antonio Pitruzzella, che spera in questo modo di poter dare "un segnale forte all'Europa, ai mercati" ma anche un contributo "all'abbassamento delle rendite di posizione". Le paure espresse da diverse parti politiche (specialmente da Alternativa Popolare e Civici e Innovatori) riguardano il fatto che la risicata maggioranza in Senato possa far definitivamente naufragare il provvedimento. Rassicurazioni sulla conclusione dell'iter entro le vacanze estive arrivano però da Ivan Scalfarotto, sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, che cita il capogruppo del Pd alla Camera, dicendo: "chi si occupa di lavori parlamentari come Ettore Rosato dice che si può fare in pochi giorni, quindi mi fido delle parole di Rosato, e auspico che il provvedimento sia licenziato quanto prima, sicuramente entro l'estate".

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