Per le Marche il terremoto ha
significato lo sconvolgimento di ''un terzo del territorio
regionale'', un cambio di prospettiva radicale, che impegnerà
tutte le forze attive della regione per anni. Ma il presidente
Luca Ceriscioli è sicuro: ''Riporteremo la vita in montagna,
ricostruiremo le nostre comunità, daremo una prospettiva a chi
oggi ha 20 anni e magari pensa di andare via da qui''. In
un'intervista all'ANSA il governatore traccia un primo bilancio
di quanto è stato fatto, spiega le cause dei ritardi, e ragiona
sulle prospettive della nuova governance della ricostruzione.
Sulla lentezza nella rimozione delle macerie e nella consegna
delle casette ci sono molte lamentele: ''La diversità delle
Marche - risponde Ceriscioli - è che noi abbiamo avuto il sisma
e i morti del 24 agosto ad Arquata, altre due scosse molto forti
a ottobre, e a gennaio 5 scosse in sequenza con la neve''. ''Non
è una questione di poche città, un terzo del territorio
regionale è stato colpito duramente dal sisma''.
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