Il virus non arresta la diffusione del welfare nelle imprese. Anzi, secondo il Rapporto Welfare Index Pmi promosso da Generali, la pandemia sta portando a un "salto di qualità" nella relazione tra le aziende, i lavoratori e la comunità. Per la prima volta, infatti, le aziende attive in almeno quattro campi del welfare sono oltre la metà, il 52,3% (erano il 45,9% del 2019). E i casi di eccellenza sono triplicati rispetto al 2017, con 78 aziende welfare champion, che sono state premiate a Roma alla presenza del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
"Il maggior numero di iniziative intraprese sul welfare interessano le priorità del Paese: salute, sicurezza, assistenza, formazione, conciliazione vita lavoro", sottolinea il country manager & ceo di Generali Italia e Global Business Lines, Marco Sesana.
"Questo oggi ci conferma che il welfare, oltre ad essere strategico per la crescita delle imprese, sarà leva per la ripresa sostenibile del Paese", aggiunge Sesana che vede la nascita di "un nuovo welfare di sussidiarietà" con le imprese come punto di riferimento immediato per la comunità.
Del resto, a partire dallo scoppio dell'emergenza Coronavirus, l'80% delle PMI ha dato materiali e informazioni di tipo sanitario ai lavoratori mentre il 12% ha attivato canali di supporto e di consulto medico a distanza. Oltre un'azienda su quattro ha poi attuato iniziative aperte alla comunità esterna e di sostegno al sistema sanitario nazionale.
Altre iniziative, per far fronte alla crisi economica e sociale legata alla pandemia riguardano l'integrazione del reddito dei dipendenti in cassa integrazione, favole e intrattenimento a distanza per i figli dei lavoratori, sostegno per la loro formazione, servizi di babysitter, e assistenza per gli anziani.
"Quello che mi ha sorpreso è stata la capacità di reazione al Covid delle nostre Pmi", ha detto Conte durante la cerimonia, sottolineando che "sono continuate, in un contesto emergenziale, perfino le attività formative".
Questa capacità di reazione e rilancio sul welfare di tante imprese si è tradotta anche in un vantaggio competitivo. Un'analisi realizzata con Cerved sui bilanci di 3 mila Pmi dimostra che negli ultimi due anni le imprese più attive nel welfare registrano aumenti superiori alla media della produttività (+6% contro una media di +2,1%) e dell'occupazione (+11,5% contro il +7,5%).
E anche per il futuro l'esperienza della crisi sembra aver cambiato la cultura di gestione dell'impresa: il 91,6% delle PMI ha infatti dichiarato di avere acquisito maggiore consapevolezza della centralità della salute e della sicurezza dei lavoratori e oltre il 70% ha affermato che in futuro il welfare aziendale avrà maggior rilievo. Infine, il 65% ha dichiarato che l'azienda contribuirà di più alla sostenibilità del territorio in cui opera.
In collaborazione con:
Generali Italia