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Festa delle Donne, dopo anni di lotte la parità è ancora lontana

Festa delle Donne, dopo anni di lotte la parità è ancora lontana

Tra aggressioni e violenze da un lato e disparità anche sul lavoro dall'altro, un 8 marzo con molte ombre

20 marzo 2018, 11:38

a cura di Enrica Di Battista

ANSACheck

Una manifestazione per il lavoro femminile - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una manifestazione per il lavoro femminile - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una manifestazione per il lavoro femminile - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Nella nostra società, che pure corre ai tempi della tecnologia, una vera parità tra uomo e donna deve ancora realizzarsi. La donna è ancora "oggetto" (di attenzioni sessuali), complice anche la rappresentazione che ne danno i media. Il divario tuttora esistente tra i due sessi ci viene ricordato costantemente anche dai dati sull'occupazione femminile: è vero che a gennaio ha toccato un record storico, salendo al 49,3%, ma il tasso resta comunque di quasi 20 punti percentuali inferiore a quello degli uomini (67%). Va ancora peggio se consideriamo quante donne con figli possono fare carriera o quante ricoprono ruoli di vertice. La famiglia, infatti, ancora oggi frena l'ascesa delle donne sul luogo di lavoro. 

   Un'indagine appena pubblicata dall'Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro conferma che in Italia le donne con almeno un figlio hanno "un tasso di occupazione inferiore di oltre 15 punti percentuali rispetto" a chi non li ha ("rispettivamente il 55,2% e il 70,8%") e il divario scende di "oltre 22 punti percentuali (39,7%)" nel caso si abbiano almeno tre figli. 

   E poi c'è la violenza di cui le donne sono spesso vittime: in Italia, secondo dati Istat, sono quasi nove milioni le donne che hanno subito una qualche forma di molestia o maltrattamento nel corso della vita. Oltre 100 le donne uccise ogni anno.

Il fenomeno delle aggressioni viene anche percepito in aumento. L'ultima indagine Eurispes dice che 8 donne su 10 pensano che siano in crescita violenze e stalking, il 12,6% dice di aver subito condotte vessatorie reiterate nel tempo. Lo stalker in un caso su tre è l'ex partner, nel 17% un conoscente e il 14,3% delle volte un collega. Sette volte su dieci l'atteggiamento vessatorio ha la forma di un messaggio o di telefonate ripetute, nel 58,5% dei casi si esplica attraverso insulti, il 48,6% delle intervistate parla di diffusione di affermazioni diffamatorie e oltraggiose, quattro su dieci sono state costrette a subire appostamenti, pedinamenti e minacce, il 23% danni a cose di proprietà. Ha subìto aggressioni fisiche il 17% delle vittime di stalker e una identica percentuale riferisce di molestie rivolte alla famiglia o agli animali della vittima.

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