"Il Coni può e deve provare da rendere
sempre più obbligatori i sistemi di compliance alle società
sportive, ad esempio con le norme di 'self cleaning' della legge
231 del 2001 (Responsabilità amministrativa delle società e
degli enti) stimolandone l'adozione nelle società
professionistiche private". Così il presidente dell'Autorità
nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, intervenendo al
convegno 'La governance dello sport'. Cantone ha evidenziato che
'il piano della prevenzione della corruzione può essere utile,
non è repressione ma viene fatta dall'interno (del movimento
sportivo, ndr) ed è in grado di capire dove si possono annidare
i rischi e come possono essere sterilizzati", suddividendo la
corruzione su due piani: 'on the field', per tutti i fatti che
avvengono in gara come doping e match fixing, e 'off the field',
vale a dire tutto quel sistema di interessi economici che
prescinde dalla competizione sportiva, come i meccanismi
elettivi, le sponsorizzazioni e i rapporti con i terzi.
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