La classe di Justin Thomas, il
coraggio di Viktor Hovland, lo stop di Collin Morikawa, la
debacle di Jon Rahm e la hole in one di Bronson Burgoon: il
terzo e penultimo round del Workday Charity Open di golf ha
regalato spettacolo e colpi di scena. A Dublin, nell'Ohio,
l'americano Thomas - nel torneo del PGA Tour, in scena a porte
chiuse - è volato in testa alla classifica grazie a un parziale
di 66 (-6) su un totale di 200 (-16) e ora, ad un giro dal
termine, ha un vantaggio di due colpi sul norvegese Hovland,
secondo con 202 (-14). Mentre è scivolato dalla prima alla terza
piazza (203, -13) il californiano Morikawa. Possibilità di
vittoria anche per altri due golfisti a stelle e strisce, Sam
Burns e Kevin Streelman, entrambi 4/i con 205 (-11) davanti al
britannico Ian Poulter e al naturalizzato slovacco Rory
Sabbatini, 6/i con 206 (-10). Più complicata la posizione di
Gary Woodland e Rickie Fowler, 8/i (207, -9) come il giapponese
Hideki Matsuyama. Ancora una prova deludente per Jon Rahm, 62/o
(217, +1), che spreca così la chance di salire, per la prima
volta in carriera, sul trono del ranking mondiale. Il re resta
dunque Rory McIlroy, assente a Dublin. Un'altra "hole in one" -
la terza della rassegna - al Workday, realizzata stavolta da
Burgoon, 33enne di The Woodlands (Texas), che ha mandato la
palla direttamente in buca dalla "hole" 8, par 3 di 166 yards,
utilizzando un ferro 8. Mentre sono usciti al taglio Brools
Koepka (143, -1), Jordan Spieth (144, par), Matthew Wolff (149,
+5) e Justin Rose (154, +10).E ora la volata finale con Thomas
che insegue la 13esima vittoria sul PGA Tour in un evento che
mette in palio anche un montepremi complessivo di 6.200.000
dollari.
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