Il coronavirus rischia di costare
oltre un miliardo di euro alla Premier League, se il campionato
verrà annullato, mentre il calcio inglese nel suo insieme
potrebbe veder fallire numerosi club, con la cancellazione di
intere divisioni. L'allarme giunge direttamente dai vertici del
calcio inglese, preoccupati dalle sfide economiche che attendono
il football d'Oltremanica - scrive oggi la Bbc - "al di là della
più feroce immaginazione".
Il direttore della Premier League, Richard Masters, ha messo
in guardia sulle future perdite, qualora la situazione si
aggravasse, destinate a proseguire oltre l'attuale stagione. Una
preoccupazione condivisa dal presidente della Football
Association, Greg Clarke, convinto che "molte comunità potranno
perdere le proprie squadre locali".
La stagione calcistica in Inghilterra è stata sospesa a tempo
indeterminato, e diverse società, anche della massima divisione,
sono ricorse agli ammortizzatori sociali dopo aver messo in
congedo non retribuito i loro dipendenti. Resta però il nodo del
taglio degli stipendi dei calciatori: la proposta unitaria di
una riduzione orizzontale del 30% degli ingaggi è stata
seccamente respinta dai giocatori. In questi giorni le
trattative proseguono su base individuale, club per club. Ma di
fronte alle critiche, giunte anche da esponenti del governo
britannico, su un presunto "vuoto morale" del mondo del calcio,
Masters ha messo in evidenza la criticità dei tempi correnti.
"Il nostro mondo non solo va incontro adesso ad enormi perdite
ma, per essere realisti, dobbiamo prendere coscienza che il
pieno ritorno alla normalità è parecchio lontano", ha dichiarato
Masters. Una crisi che rischia persino di aggravarsi nelle serie
inferiori che non possono contare sul paracadute economico
garantito dai ricchi introiti, legati ai diritti tv, della
Premier League. Da qui la paura - nelle parole del presidente
della Fa, Greg Clarke - di veder fallire numerosi club, e magari
sparire intere divisioni.
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