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Intelligenza Artificiale in studi legali, posti a rischio

Fino a 35% lavori settore potrebbero essere automatizzati

ROMA - Fra i vari settori lavorativi sconvolti dall'intelligenza artificiale negli Usa c'è anche quello legale. Lo racconta un articolo sulla rivista del Mit Technology Review, secondo cui fino a un terzo delle mansioni di avvocati e praticanti può essere automatizzato.

Attraverso l'intelligenza artificiale si possono analizzare milioni di documenti, note legali e resoconti di cause per trovare quelli più appropriati a preparare un caso, un lavoro certosino che al momento compiono negli Usa i 'paralegals', persone in genere non laureate, e gli avvocati associati all'inizio della carriera. Una analisi di McKinsey ha stimato che il 22% del lavoro degli avvocati e il 35% di quello degli assistenti potrebbe essere automatizzato. Negli Usa sono già state create diverse compagnie che sviluppano software in questo campo, e ad esempio una delle principali, Kira Systems, collabora già con quattro dei dieci principali studi negli Usa.

In generale le compagnie 'legal tech' hanno ottenuto il 43% in più di finanziamenti nei primi tre trimestri del 2017 rispetto all'anno precedente. A 'spingere' il settore è anche la sempre maggiore disponibilità di dati on line. Lo scorso gennaio ad esempio la Harvard Law School Library ha messo in rete tutti i propri documenti. "Mi aspetto che gli studi, sapendo che la tecnologia può fare molti dei lavori ripetitivi, non vorranno più farli fare agli avvocati - afferma il direttore del progetto Adam Ziegler -. Perchè pagare per un associato per fare quello che un computer può fare più velocemente?".
   

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