La riforma fiscale appena entrata in
vigore, dal primo ottobre, con l'adozione dello Statuto del
contribuente nel d.lgs 128/2015, ad avviso della Cassazione ha
depenalizzato in modo "non radicale" l'abuso del diritto
escludendo la "asanzionabilità" assoluta delle operazioni di
pura convenienza fiscale, ma con effetto retroattivo.
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