(dell'inviata Claudia Fascia)
"Dedico la mia vittoria agli
artisti che lottano tutti i giorni per portare un messaggio e
che vivono di musica. E a tutte le persone che lottano per
accettarsi e per accettare gli errori che commettono, a tutti
quelli che ci provano". Niente dediche alla nonna, alla mamma,
alla fidanzata, come siamo abituati da tradizione. Leo Gassmann
si distingue anche in questo. Dopo aver vinto le Nuove Proposte
con il brano Vai Bene Così (battendo nello scontro finale Tecla
Insolia) non perde il suo aplomb da giovane e garbato
gentiluomo. Non ha fatto neanche le ore piccole la notte scorsa
per brindare a una vittoria che dice "non mi aspettavo". "Sono
andato a cena con gli amici dello staff, poi sono tornato in
albergo perché devo cantare alla finale e non volevo esagerare
troppo: voglio essere all'altezza dell'onore che mi è stato
concesso".
Il 21enne (è nato il 22 novembre del 1988) ha un sorriso
franco e gli occhi vivaci che tanto ricordano il padre
Alessandro. "Credo che vedere un figlio che fa quello che gli
piace è la soddisfazione più grande per un genitore, fare ciò
che piace è la cosa più difficile e rischiosa. Io sono felice di
aver reso orgoglioso mio padre, gli auguro tante cose belle". La
vittoria tra i giovani del festival di Sanremo (dopo la
semifinale raggiunta a X Factor) è una tappa importante. "Il
festival ti cambia la vita". Ma la sua, in realtà, la cambia un
po' meno. "Mi sono ripromesso che avrei continuato a fare le
solite cose. E poi lunedì alle 8.30 devo tornare all'università,
ho la frequenza obbligatoria, tra poco ho gli esami e se non
vado mi bocciano".
Leo racconta di essere da sempre un grande appassionato del
festival di Sanremo, di non averne perso uno. "Ma la prima volta
che sono salito sul palco mi è mancato il fiato, a metà canzone
ho pensato che non ce l'avrei fatta. C'è un'energia positiva che
ti avvolge all'Ariston: è come se frammenti delle anime degli
artisti che hanno cantato qui siano rimasti nel teatro".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA