Il coronavirus non ha
fermato il censimento degli uccelli acquatici svernanti nel
Padule di Fucecchio, tra le province di Pistoia e Firenze: si è
tenuto a metà gennaio e ha fatto registrare quasi 13.000
presenze complessive, che collocano l'area nei primi posti fra
le zone umide di tutta la Toscana. In particolare contate 39
diverse specie, "record di biodiversità". Lo rende noto il
Centro di ricerca, documentazione e promozione Padule di
Fucecchio.
In particolare 6.389 uccelli acquatici, fra cui 5563 anatre e
folaghe, sono stati rilevati all'interno della riserva naturale
pistoiese. Rilevate poi 6.012 Alzavole per le quali il Padule si
conferma come l'area più importante della Toscana. Ancora, "di
grande rilievo" i dati per alcune specie "di notevole valore
conservazionistico, come il raro Mignattaio (234)".
"Interessanti anche i numeri" per la Pavoncella (1455) e per
alcun anatidi come il Moriglione (749). Non sono mancati gli
avvistamenti di specie rare come il Tarabuso, la Cicogna bianca,
la Spatola, il Fenicottero e la Moretta tabaccata. Per la prima
volta trovato anche un piccolo gruppo di Nitticore svernanti
(25).
Per la prima volta, si spiega anche, i risultati del Padule
di Fucecchio sono stati leggermente superati da quelli del
vicino Padule di Bientina (più di 13.000 presenze), "a
dimostrazione che le due zone umide (riunite con la Sibolla in
un'unica grande area Ramsar) costituiscono ormai per gli uccelli
acquatici un polo di attrazione paragonabile a quello della
Maremma".
Il censimento, promosso a livello di grande area
biogeografica da Wetlands International e svolto in Italia sotto
l'egida dell'Ispra, è organizzato in tutta la regione dal Centro
ornitologico toscano, che nel Padule di Fucecchio si avvale del
supporto locale del Centro di ricerca; le operazioni di
conteggio, a piedi ma anche con imbarcazioni, hanno coinvolto 15
rilevatori con il supporto di altrettanti collaboratori.
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