È stata stabilita per la prima volta una chiara connessione tra l'atrofia muscolare spinale (Sma) e la sintesi delle proteine. Potrebbe servire a sviluppare terapie per questa malattia genetica mortale che colpisce le cellule nervose del midollo spinale, quelle da cui partono i segnali verso i muscoli, e che interessa un bambino su 6.000, come ha ricordato il professor Alessandro Quattrone, responsabile del Cibio (Centro di Biologia integrata) dell'Università di Trento. Lo studio, in copertina sulla rivista scientifica Cell Reports, è infatti frutto della collaborazione locale dell'Istituto di biofisica del Cnr e del Cibio con l'università di Edimburgo, in un progetto della Provincia autonoma di Trento.
Gattonare sembra una delle azioni più semplici. Ma c'è chi ha i muscoli tanto deboli da non poterlo fare. Questa scoperta potrebbe permettere di comprendere meglio l'unica terapia esistente e recentemente approvata dalla Fda (Food and Drug Administration) e di svilupparne di alternative o integrative.
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