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A Pont-Saint-Martin nasce polo culturale dedicato all'arte

30 dicembre, 12:49

(ANSA) - AOSTA, 28 DIC - Un nuovo polo culturale sorge a Pont-Saint-Martin, nella bassa Valle d'Aosta, dalla ristrutturazione del 'Castel', antica casa forte dei signori del borgo al confine con il Piemonte. L'edificio, di proprietà comunale, al termine del restauro condotto lo scorso anno è stato restituito alla collettività con l'apertura nel mese di dicembre dello spazio culturale ed espositivo.

Negli ambienti del primo dei due piani nobili è possibile visitare due esposizioni permanenti dedicate rispettivamente allo scultore locale Cristiano Nicoletta e al disegnatore Francesco Corni, 'specializzato' nella ricostruzione storica di monumenti, mentre le sale del secondo piano nobile e la cucina rustica del piano seminterrato propongono ai visitatori arredi e mobili d'epoca di proprietà dell'Amministrazione regionale valdostana concessi dalla Soprintendenza per i beni e le attività culturali.

Inoltre per l'occasione il 'Castel' accoglie la mostra 'Tracce - L'arte contemporanea valdostana a Pont-Saint-Martin', dedicata agli artisti valdostani Chicco Margaroli, Roberto Priod e Patrizia Valcarenghi e un'istallazione artistica performativa nata dalla collaborazione tra lo studio grafico Arsenale e l'attore Andrea Damarco. Il Castel e le esposizioni potranno essere visitati fino al 7 febbraio 2014, dal martedì alla domenica, dalle 15 alle 18.

In origine la casa forte era una cascina. Il fabbricato primitivo, di carattere prevalentemente rurale, risalente al XV secolo, subì nel tempo numerose trasformazioni che gli conferirono le caratteristiche di una elegante dimora signorile.

I vani utilizzati per le attività legate alla lavorazione dei prodotti agricoli occupano il piano seminterrato e si aprono sul cortile. Seguono al primo e al secondo piano gli ambienti di residenza dei signori. Al piano nobile superiore il restauro ha messo in valore l'imponente soffitto ligneo del grande salone e ha riportato alla luce le decorazioni pittoriche che ornavano il minuscolo oratorio. (ANSA).

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