Barack e lo spinello libero,'come sigarette e alcol'

"Tema di salute pubblica, leggi a macchia di leopardo inostenibili"

Redazione ANSA

Spinelli equiparati a sigarette e alcolici: nell'ultima intervista alla rivista Rolling Stone prima di lasciare la Casa Bianca, il presiedente Barack Obama ha auspicato che la marijuana sia trattata come "un problema di salute pubblica" proprio come accade con il tabacco o l'alcol. Obama ha osservato l'attuale situazione a macchia di leopardo in Usa e' "insostenibile": non e' possibile, ha detto il presidente, che in uno stato il fumo sia perfettamente lecito e in altri possa portare a 20 anni dietro le sbarre. A differenza del suo predecessore Bill Clinton, che ha ammesso di aver fumato in gioventù ma di non aver "mai inalato", Obama da ragazzo era un "fumatore incallito": nel suo gruppetto di amici a Honululu - la cosiddetta 'Choom Gang' dal termine hawaiano in slang per l'"erba" - il futuro presidente era un sostenitore della tesi dell'"assorbimento totale". Crescendo, come per molti della sua generazione, l'approccio e' un po' cambiato. Papa' Barack, che quest'anno si e' trovato alle prese con la figlia Malia beccata in flagrante al Lollapalooza di Chicago, ha detto a Rolling Stone di esser "sempre" stato dell'idea che bisognerebbe scoraggiare l'uso della marijuana: "Non penso che la depenalizzazione sia la panacea. Ritengo che trattare la marijuana come un problema di salute sia un approccio piu' intelligente". In conseguenza di voti locali o di referendum, meta' degli stati Usa hanno legalizzato la marijuana a scopo terapeutico, altri l'hanno totalmente depenalizzata anche a scopo ricreativo, mentre in altri ancora lo spinello resta rigorosamente al bando. Il trend e' comunque verso la liberalizzazione. Quando Obama e' diventato presidente nessuno stato ammetteva la "modica quantità": oggi sono otto più il Distretto di Columbia, quattro dei quali - California, Nevada, Maine e Massachusetts - dopo il voto dell'8 novembre. E' cresciuto anche il sostegno popolare, dal 44 per cento per la depenalizzazione nel 2009 al 60 per cento oggi. "Il dibattito e' maturo", ha ammesso il presidente, paragonando il trend a quello che ha portato l'America a legittimare le nozze gay. Per i fautori della marijuana libera potrebbe essere troppo tardi: Tom Price, il nuovo ministro della salute dell'amministrazione Trump, e' un acerrimo nemico della depenalizzazione e da membro della Camera ha votato sempre "no" a varie proposte approdate a Capitol Hill.

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