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La forza dei velisti nel mondo in quarantena

Le finestre aperte da Saily su come si vive questo periodo "impensabile"

Responsabilità editoriale Saily.it

VELISTI SENZA VELA/3 - Come superare le paure, capirsi di più, aiutare se stessi e il pianeta: ALESSANDRA SENSINI, MITJA GIALUZ, CHECCO BRUNI, ANDREA MURA, CARLO BORLENGHI, FURIO BENUSSI, FRANCESCA CLAPCICH, DAVIDE BESANA, FLAVIA TARTAGLINI, LORIS PLET... Testimonianze, storie, racconti dalla clausura, la resistenza delle speranze, i sogni da rinviare, come continuare a fare vela, e... - SEGUE CON ALTRE PUNTATE

 

Con la copertina del solito geniale Davide Besana, che ringraziamo, apriamo un'altra delle finestre di Saily sui protagonisti del mondo della vela e su come si vive questo periodo "impensabile" di emergenza, chiusi in casa, lontani dal mare e dalle barche. Appunti per condividere e crescere. Una inchiesta molto seguita, che andrà ancora avanti con altre puntate, altre finestre. Ai lettori: scriveteci le vostre esperienze. 

Il ciclo "Velisti senza vela" fa parte della serie di contenuti che la redazione di Saily sta mettendo in circolo in questi giorni. In arrivo altri contributi, video, gallery foto, vela indoor e vela virtuale, interviste. E una serie di riproposizioni dal vastissimo archivio di Saily TV: il meglio dei grandi eventi della vela negli ultimi 10 anni. Questa settimana, la webserie SOLO, dedicata all'ultimo Vendée Globe, il giro del mondo in solitario. Vederle e rivederle fa stare meglio. 

Continuiamo a raccontare la vela!

 

ALESSANDRA SENSINI ("Facendo ordine in casa troverò spunti per migliorare il mio lavoro nel Settore Giovanile!")

Sono a casa mia a Grosseto, purtroppo da qui il mare non si vede. E' a 10 km... Cerco ogni giorno di imparare ad affrontare questa situazione surreale che stiamo vivendo. Cerco di seguire i miei impegni attraverso il web e il telefono, mi sento quotidianamente con tutto lo staff giovanile e ogni due giorni Michele (Marchesini, DT squadra italiana, ndr) fa una call con tutto lo sfaff federale. Abbiamo creato un gruppo facebook chiuso con i ragazzi dell’U19 dove giornalmente pubblichiamo un argomento teorico da trattare e stimoliamo i ragazzi a fare attività fisica mandandoci i loro report. 

Poi cerco anch'io di fare un po’ di sport, bike sui rulli, circuiti o qualche tiro a pallacanestro in giardino con i nipoti. Sto cercando di rimettere in ordine tutto il materiale che ho in casa, un archivio di tutti i documenti, appunti, test, rassegna stampa, fino al magazzino dove ancora tengo i vecchi custom utilizzati nel PRO Tour. Sono sicura che alla fine troverò diversi spunti per migliorare il mio lavoro nel Settore Giovanile!

Tutto il mondo si è ritrovato a combattere la stessa guerra e l’uomo ne è l’artefice. Dovremo imparare a relazionarci in maniera nuova tra di noi e con l'ambiente in cui viviamo.

 

MITJA GIALUZ ("Non posso pensare a un'estate senza scuola vela")

Sono a Trieste, a Barcola. C'è grande preoccupazione per questa terribile e inedita guerra che stiamo combattendo. La metafora marinara funziona sempre. Un pensiero va costantemente a chi sta in turno con la tempesta e rischia la vita. Fuor di metafora, la preoccupazione è per chi rischia la vita ogni giorno. Mi ha colpito molto la risposta dei medici alla chiamata alle armi: a un bando per 300 hanno risposto in più di 7000. Si parla tanto di una società nella quale è venuto meno il senso del dovere o la solidarietà: ecco, mi pare che questi dati raccontino una società diversa da quella che viene rappresentata. Magari il coronavirus ci farà scoprire una comunità migliore da quella che siamo abituati a vedere sui social e in tv.

Lavoro tanto, forse più di prima, sui diversi fronti. L'università, con la necessità di appropriarsi di strumenti nuovi di comunicazione con gli studenti. Mi sono gettato nelle lezioni online, investendo tempo ed energie nel proporre materiali didattici innovativi. Poi la Barcolana, che non si ferma. Ogni giorno abbiamo conference call per studiare i diversi scenari e progettare la prossima edizione e il futuro.

Per fortuna, dalla casa vedo il mare di Barcola, oggi sferzato da una bora a più di 100 km all'ora. Un mare indifferente, come la Natura, alla tragedia che vive l'umanità. Lo osservo, oggi che ribolle sconquassato dal vento, ieri liscio e fermo come in un quadro di Hopper, e mi viene in mente la Ginestra di Leopardi. La forza di una Natura che ha un suo destino, separato e autonomo da quello dell'uomo. Ancora una volta, l'esperienza di chi va per mare viene utile: ogni marinaio sa bene che la Natura va rispettata. E negli ultimi decenni i nostri modelli di sviluppo hanno sfruttato senza rispetto il globo. La speranza è che questo tsunami ci insegni qualcosa. Su questo, però, sono un po' più pessimista.  

La vela riempie le giornate con il lavoro sulla prossima Barcolana. Pensieri su nuovi format, recupero dei materiali del passato per condividerli con la nostra community. A breve partiranno nuove iniziative. E una grande preoccupazione, comune a tanti presidenti di circolo: quella per la scuola vela estiva, che è un momento fondamentale di formazione e di promozione della vela. Non posso pensare a un'estate senza scuola vela e spero davvero che riusciremo a farla partire.

Rispetto al passato, viene da pensare al senso di colpa. La limitazione della libertà, questa detenzione domiciliare, mi fa pensare che evidentemente qualcosa abbiamo combinato. E ritorno a Leopardi, alla Natura maltrattata della seconda metà del Novecento e dei primi due decenni di questo millennio.

Rispetto al futuro, penso che usciremo con un senso di comunità rafforzato. Dopo tanti lustri nei quali abbiamo messo al centro i diritti, credo che in queste settimane, la consapevolezza che andrà tutto bene solo se tutti faremo la nostra parte riporterà al centro il senso del dovere. E ovviamente penso a quanto profetico è stato il poster di Barcolana 50, quel "We are all in the same boat", che voleva dire proprio questo: dobbiamo avere la consapevolezza che viviamo in un pianeta che è una piccola sfera blu che vaga in un infinito spazio nero. Siamo tanti e dobbiamo rispettarlo, iniziando dai piccoli gesti. Oggi forse è più chiara a tutti la potenza di quel messaggio.  

 

FRANCESCO BRUNI (Luna Rossa) ("Farci trovare pronti per quando riprenderemo")

Sono a casa a Cagliari con mia moglie ed i miei figli. Lo spirito è ancora buono, credo di essere molto più fortunato di altri e quindi non mi lamento e cerco di restare ottimista. Noi velisti siamo troppo spesso in giro e fermarsi un po' a casa non è poi cosi tragico soprattutto se serve per la collettività. Ne sto approfittando per: riposare, passare più tempo con mia moglie e i miei figli, leggere, e soprattutto cucinare...

Con Luna Rossa continuiamo a fare meeting a distanza online, analizzare dati, video e quant’altro. Cerchiamo di farci trovare pronti per quando riprenderemo. Mi fa molta impressione come un problema che fino a poco tempo fa in molti pensavamo fosse solo della Cina, sia diventato un problema prima dell’Italia e poi di tutto il mondo. Oggi la globalizzazione comporta anche questo e forse dovremmo ripensare proprio alle sue conseguenze.

 

ANDREA MURA ("Meditazione in questa calma desolante e inconsueta")

La mia giornata tipo? Mi sveglio alle 06.25, colazione e via in barca su Vento di Sardegna per lavori e ottimizzazioni. Abito vicino all'ormeggio della barca e al fianco della mia veleria all'interno del parco di Molentargius a Cagliari. Mi sposto in solitario tra casa, barca e veleria ovviamente nel rispetto dell'emergenza. Le giornate sono incredibilmente piene di cose da fare. Non guardo la televisione ma ascolto sporadicamente la radio e i notiziari per restare informato.

Per me è anche un momento di grande meditazione, progettazione vele, creatività, innovazione, etc in questa calma desolante e inconsueta. Si avverte l'assenza di inquinamento acustico, il silenzio, l'aria incredibilmente più pulita, il cielo più blu, la coperta della barca che non si sporca di smog e idrocarburi che costantemente piovevano dal cielo con il via vai degli aerei in fase di decollo e atterraggio. L'assenza di cappa di smog rende l'aria più fresca e le temperature più basse. Anche il vento è più forte non rallentato dalla cappa stessa di smog che lo fa sempre innalzare.

Appena varata la barca, poi il nuovo figlio Marvel e i 35 anni della mia veleria. Siamo sempre operativi. Viviamo questa emergenza con molta attenzione ma cercando di non fossilizzarci nel nulla. Diventa l'occasione per fare anche tutte quelle cose secondarie che normalmente vengono sempre rinviate. Cerchiamo per quanto possibile di ottimizzare il tempo per le cose da fare.

 

FLAVIA TARTAGLINI ("Un periodo chiusi in casa non è nulla in confronto a chi sta soffrendo veramente")

Questo periodo ho deciso di passarlo con i miei, e per la vela mi tengo updated grazie alle news di Saily! Da lunedì abbiamo lo smartworking anche noi dei gruppi sportivi militari quindi un solo giorno a settimana andiamo in ufficio gli altri lavoriamo da casa il restante tempo lo dedico ai miei due allenamenti giornalieri da un'oretta (uno circuiti a carico naturale l'altro yoga la sera) e al project work finale del corso che ho fatto quest'inverno di Management Olimpico... Se ho ancora del tempo mi sbizzarrisco in cucina.

Penso che bisogna rendersi conto di quello che è veramente importante nella vita e non solo ora che c'è questa tragedia ma sempre, ogni giorno, e che di certo un periodo chiusi in casa non è nulla in confronto a chi sta soffrendo veramente... Io sono fortunata.

 

FURIO BENUSSI ("Immerso nei progetti futuri")

Il mio spirito è sempre positivo e oggi più che mai sono orgoglioso di essere italiano, sono a Trieste dove seguo i lavori delle modifiche di Arca. Lavoro come sempre, però molto più da casa, in questo periodo sono molto più impegnato nello sviluppo delle modifiche della barca, quindi sono in contatto giornaliero con L'ingegnere australiano, con i vari fornitori, di conseguenza con il cantiere e il sailing team... Si puo' dire che passo ogni giorno immerso nei progetti futuri.

Le riflessioni sono molte, sia emozionali sia politiche, a livello personale sono molto provato dalle testimonianze di amici che vivono e lavorano nelle zone più colpite, dove la battaglia è veramente per la vita, oggi ho sentito una persona che mi ha raccontato di aver perso tre persone molto vicine, poi ho sentito alcuni medici che lavorano al San Raffaele e anche lì le loro testimonianze sono molto dolorose. A livello politico sono molto deluso da come L'Italia è trattata dall'Europa, spero che quando tutto questo sarà finito avremmo il coraggio e la forza di fare la voce grossa a Bruxelles.

 

FRANCESCA CLAPCICH ("E' la nostra regata più importante, dobbiamo vincere insieme!)

Per i velisti senza vela e senza aria aperta... va sempre male!!! Sono a casa della mia compagna negli States e anche qui la situazione non è delle migliori, siamo a casa e la mia compagna esce solo 1/2 volte a settimana per fare la spese! Io ero a Palma (dovevo lavorare durante il Princesa Sofia e poi a Genova) e quando hanno cancellato l’evento ho preso il primo volo per venire qui e stare a casa con lei. Ovviamente arrivando dall’Europa mi sono subito messa in quarantena e rimango a casa.

Per fortuna in garage abbiamo creato una piccola palestra, ho dei pesi, i rulli per la bici, il trx e faccio un allenamento di pesi e un allenamento in bici al giorno! Non è semplice essere sempre positivi sapendo quello che sta succedendo a casa in Italia, la mia famiglia non esce ma la preoccupazione rimane, soprattutto per mia nonna che ha 97 anni!

Sto sfruttando il momento come una possibilità di crescita! Cerco di lavorare al computer quasi tutte le mattine, continuare a pensare ai progetti futuri e parlare con le persone coinvolte attraverso meeting online! E' una comunicazione leggermente diversa ma con la tecnologia attuale è abbastanza facile rimanere in contatto con tutti! Nella normale vita frenetica di tutti i giorni penso che sia una possibilità di gestire meglio il tempo per tutti i progetti e sogni che vogliamo costruire nei prossimi mesi quando questo virus sarà solo un brutto ricordo!

Leggo molto, sto seguendo dei seminari online su navigazione e meteo offshore, leggendo libri su vari aspetti della vela sui quali non sono preparata (manutenzione di motori, gestione del rigging, etc) e guardando video di regate passate! E' anche un momento per avere del tempo con le persone a noi più vicine, chiacchierare e rilassarsi sul divano con un buon libro o qualche sfida alla playstation. Sono tutte cose che nel nostro lavoro non abbiamo mai tempo di fare, siamo sempre concentrati 24h su come migliorare gli allenamenti, viaggiare, organizzare eventi, gestire atleti, regatare... ora è tempo di concentrarci su chi amiamo e sui nostri personali interessi!

E' un’esperienza che mai avrei pensato di provare... sono stata più di 20 giorni in barca, senza poter scendere, dividendo spazi molto piccoli e quasi in quarantena! Alla Ocean Race ho già sperimentato cosa significa stare tanto tempo lontani da tutto e tutti (e con meno possibilità di comunicazione) ma questa situazione è diversa. Non è una mia scelta ma qualcosa di imposto da una minaccia che non possiamo sentire nè vedere. Sono preoccupata per il mio paese, per le persone che amo in Italia e per lo sforzo che dovremo fare tutti per rialzarci! Sono orgogliosa di essere italiana, ho rappresentato l’Italia in due Olimpiadi e in varie regate in giro per il mondo e penso che questo sia un momento dove dobbiamo sentirci ancora più orgogliosi! Stiamo dimostrando come il nostro paese stia combattendo con medici eccezionali, un sistema sanitario per tutti e cercando di fare il massimo!  Nel nostro piccolo dobbiamo solo stare a casa!! E dobbiamo farlo tutti!

La vela ci insegna a essere una squadra, a lavorare insieme per raggiungere lo stesso obiettivo... questa adesso è la nostra regata più importante, dobbiamo vincere insieme! Torneremo più forti di prima e forse anche più consapevoli di chi siamo, cosa vogliamo e quali siano le nostre priorità! Un abbraccio virtuale a tutti!

 

CARLO BORLENGHI ("Stiamo forse imparando quanto siano importanti i valori veri")

Fortunatamente sono sul lago, le sensazioni cambiano di giorno in giorno, purtroppo ad oggi non vedo ancora una via di uscita immediata... la sensazione è di essere in guerra senza però sapere dove è il nemico!

Continuo a pensare a cose nuove da fare quando ripartirà tutto, sto testando qualche cosa nuova e in questi giorni io e Andrea Vitali, che oltre ad essere un famoso scrittore è un mio caro amico ed è pure lui di Bellano, ci siamo inventati delle piccole storie con dei suoi racconti e con le mie foto, Mauro Cozza, poi fa l’editing di tutto e ogni giorno li pubblichiamo su facebook e Instagram: ThislakeComo. Per cercare di alleggerire un po’ questo momento!

Ogni giorno mi leggo i principali siti web nautici e ho qualche contatto ‘virtuale’ con amici e colleghi che lavorano nel settore. E' una cosa davvero nuova per me, per noi che non abbiamo fatto la guerra! Eravamo abituati ad avere tutto e muoverci liberamente ora di colpo siamo chiusi in casa e stiamo forse imparando quanto siano importanti i valori veri.

 

DAVIDE BESANA ("Io sono il mare e il mare è me")

Sono a casa mia in un piccolo borgo sopra a Lerici con una bella vista e sono abituato a solitudine e silenzio. Preoccupato per tutti quelli che conosco e per quelli che sono obbligati a combattere la malattia, per gli amici e i parenti, e soprattutto per i fatti sociali che accadranno dopo. Però so che non c'è niente da fare, ce la faremo se non ci restiamo secchi e il nostro futuro economico è appeso a un filo ma agitarsi serve a poco. Ho deciso di preoccuparmene quando potremo fare qualcosa, per adesso sto in pace.

Passo il tempo come sempre da quando, cinque anni fa sono venuto qui da Milano: mi alzo, disegno, scrivo e la sera mangio bene e vado a letto. Ogni giorno disegno una ricetta facile per gli amici imbranati che sono chiusi in casa senza saper cucinare, lavoro a un grande manuale di vela, chiamo gli amici che non sento da tempo e lavoro a un nuovo progetto editoriale che vedrà la luce alla fine della pestilenza.

Spesso disegno in diretta facebook per condividere la vista dalla mia finestra e far vedere ai miei lettori come nasce un fumetto. Il grande cambiamento è la presenza di mia figlia Elena (psicologa) che era qui per una regata su Low Noise ITA 998 quando è scoppiato l'allarme e ha deciso di restare invece di tornare a casa sua a Milano. La sua presenza rende molto piacevoli le giornate, erano cinque anni che non si coabitava, andiamo d’accordo e ci vogliamo un gran bene e ci aiutiamo a interpretare questa affascinante e orribile catastrofe.

Da casa mia è difficile non vedere il mare, solo una stanza e i bagni ti permettono ti dimenticarlo. E passiamo le giornate a vedere le navi che passano… “ Nave! C’è una nave!” “Hai visto? Passa una vela!” Sembra di essere tornati indietro di secoli, ogni tanto si va a Lerici a comprare il pesce al mercato dei pescherecci e vedere le barche che si riposano appese ai loro grassi gavitelli.

Alla sera vediamo il sole scendere dietro i monti delle Cinque Terre e gli uccelli marini tornare remigando con fatica dalla valle del Magra verso il golfo, sul quale cominciano a planare dopo essere passati sopra al balcone dove con un Pernod in mano ci godiamo il tramonto. Poi io vivo di vela, scrivo e leggo, ho una casa fatta di bozzelli, luci di via, barometri, quadri, in cui tutto ricorda il mare e la vela, ho decine di vele, centinaia di metri di scotte e ormeggi, io sono il mare e il mare è me.

Dopo la seconda guerra mondiale il virus è stato l’evento più importante, con il massimo rispetto per Saddam, le Brigate Rosse, Bertelli e il programma Apollo. Tutto cambierà e io spero che qualcuno, di fronte alla paura, alla solitudine e all’incompetenza di chi doveva vigilare, voglia cambiare il mondo e chiudere questo rapporto consumo-masochistico che produce più nevrosi che benessere.

Un mondo di consumatori ebeti va bene se tutto va bene, ma quando mancano il pane e i giochi va in vacca. “Ci avete spremuti, ammazzati, ammalati, impoveriti, e non avete nemmeno comprato le mascherine, ora lasciateci in pace”

 

LORIS PLET (“Passata la tempesta ognuno di noi sarà diverso da come c’era entrato”)

Come è giusto che sia cerco di restare il più possibile a casa, talvolta visto che professionalmente mi è consentito farlo mi reco presso al Marina Hannibal per finire in perfetta solitudine dei lavori su alcune imbarcazioni che avevo iniziato prima dell’attuale situazione.

Il tempo passa molto lentamente, almeno in quei momenti in cui non sono impegnato nel lavoro. Cerco di leggere, studiare e di rimanere in contatto con gli amici, gli affetti e talvolta con personaggi che conosco meno ma che condividono le mie passioni legate al mare.

In questo momento assieme al Team Narc stiamo elaborando una sorta di Virtual NARC. Un “luogo virtuale” dove proporre agli amici armatori una soluzione, figlia dei tempi attuali, che permetta a tutti noi di rimanere legati alla nostra passione.

Stiamo lavorando sulla definizione di una WEBeNARC con una regia in stile televisivo per lanciare un broadcast... Questa situazione durerà ancora per un bel po' e senz’altro modificherà, purtroppo, anche l’approccio allo sport velico...

A dire il vero non riesco ancora a fare una riflessione precisa, proprio perché questa esperienza, peraltro per me impensabile e di cui non vedo la conclusione, mi porta a pensare che “passata la tempesta ognuno di noi sarà diverso da come c’era entrato” (citazione marinara). Confido però che ne usciremo più forti ma soprattutto più consapevoli di essere parte di un progetto legato alla natura che ci circonda e non esseri superiori alla natura stessa.

 

VELISTI SENZA VELA - In arrivo altre storie, racconti dalla quarantena, la resistenza delle speranze, tra rabbia e sogni da rinviare. Prossimamente su Saily.

 

                                                                                                       

Responsabilità editoriale di Saily.it