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Responsabilità editoriale di ASviS

Alta sostenibilità: le nuove strategie dell’ASviS per i prossimi cinque anni

Se ne è discusso su Radio radicale nella rubrica ASviS condotta da Manieri e Po, ospiti Bologna, Mallen, Stefanini.

ASviS

-Alta Sostenibilità-            

Le attività e le strategie dell’ASviS, l’Alleanza che negli ultimi cinque anni ha diffuso consapevolezza sui temi dello sviluppo sostenibile, e che oggi può contare ben 292 Aderenti che sostengono il progetto di un mondo più giusto, equo e resiliente. E poi le sfide sul futuro in relazione alle trasformazioni ambientali, sociali, economiche e istituzionali che l’Agenda 2030 impone.

L’ultima puntata di “Alta sostenibilità”, andata in onda su Radio radicale il 19 aprile e condotta da Valeria Manieri e Ruggero Po, è stata l’occasione per fare il punto della situazione su questi temi, grazie anche alla presenza di Gianfranco Bologna (presidente onorario della comunità scientifica Wwf e coordinatore dei Gruppi di lavoro ASviS sui Goal 6-14-15), Marcella Mallen (presidente Fondazione Prioritalia e coordinatrice del Gruppo di Lavoro ASviS sul Goal 16), e Pierluigi Stefanini (presidente dell’ASviS).

Ma facciamo un passo indietro, da dove nasce l’idea dell’ASviS? Alla domanda di Ruggero Po ha risposto proprio Stefanini: “L’ASviS in cinque anni ha fatto un percorso importante di crescita. Con Enrico Giovannini pensammo che grazie all’Agenda 2030 l’occasione fosse unica, ossia quella di spingere società civile, istituzioni e imprese ad andare nella direzione dello sviluppo sostenibile. Sono diversi i risultati raggiunti fino a ora dall’ASviS, ma non ci basta. Per rendere il nostro un Paese sostenibile c’è ancora tanto da fare. Il Paese ha bisogno di essere mobilitato, soprattutto ora che ci apprestiamo a presentare il Pnrr. L’Alleanza ha un compito enorme da portare avanti, contribuendo a una dimensione condivisa che è fondamentale”.

Delle opportunità e delle sfide che l’ASviS ha affrontato, anche in relazione al processo di democrazia interna, ha parlato Mallen. “Devo dire che sono stati cinque anni di un forte impegno a più voci. L’ASviS rappresenta una grande prova per costruire una intelligenza collettiva tra soggetti che non sono abituati a collaborare insieme. Credo che ce l’abbiamo fatta, anche se siamo tutti d’accordo che non basta. Dobbiamo incentivare un’integrazione sempre maggiore, per promuovere una comune visione sistemica sullo sviluppo sostenibile. Sulle sfide in generale, sono convinta che la messa a terra dei principi Esg (Environmental, social and governance) richieda una profonda trasformazione dei processi di business e un’ampia partecipazione della società civile. Questo va favorito con una forte azione di innovazione e promozione sociale”.

La giustizia intergenerazionale è al centro delle strategie ASviS dei prossimi anni, unita anche a un rafforzamento territoriale dell’Alleanza per favorire lo sviluppo sostenibile sul piano locale. Sugli sforzi da mettere in campo per raggiungere una piena sostenibilità ambientale, è intervenuto Bologna, facendo anche il punto della situazione sulla salute del pianeta. “Purtroppo è in peggioramento la condizione degli ecosistemi naturali”, ha ricordato Bologna, “sul tema però la sensibilità si diffonde all’interno dell’ASviS, e questo lo trovo positivo, dove si confrontano visioni del mondo differenti, ma accomunate dal desiderio di cambiamento. Voglio poi sottolineare un aspetto importante. Le tre dimensioni, e cioè quella sociale, economica e ambientale, non sono separate ma fortemente interconnesse tra loro. La vita umana rispetto alla sua relazione col mondo naturale è strettamente connessa: noi dipendiamo dalla natura e senza una natura sana, e la pandemia ce lo ha fatto capire, non possiamo pensare di vivere in salute. Il rischio che corriamo oggi, se pensiamo al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità, non è quello che stiamo distruggendo la Terra, che esiste da 4,6 miliardi di anni e ci sarà anche dopo di noi, ma è quello di mettere in pericolo il benessere umano. Questo deve renderci responsabili, custodi di un fenomeno della vita che per quanto ne sappiamo è solo qui nell’universo. Il grande tema della sostenibilità riguarda sia l’efficienza e sia la sufficienza, non possiamo per esempio pensare di dare una macchina elettrica a otto miliardi di persone che sono sul pianeta. Quella di cui stiamo parlando è a una grande rivoluzione”.

Infine, Stefanini ha evidenziato che “la pandemia deve essere l’occasione per cambiare il nostro modello di sviluppo” e che “abbiamo bisogno di uno sforzo che guardi al futuro, perché non possiamo sempre restare schiacciati dall’immediato. L’Agenda 2030 è proprio questo, massima concretezza e sapere dove vogliamo andare, per un mondo che sia sostenibile nel tempo”.

di Ivan Manzo

 

RIASCOLTA L’ULTIMA PUNTATA – Alta sostenibilità: le nuove strategie dell’ASviS per i prossimi cinque anni

Vai all'archivio delle puntate di Alta sostenibilità, la trasmissione di ASviS a cura di Valeria Manieri, Ruggero Po ed Elis Viettone, in onda il lunedì dalle 12:30 alle 13:00 su Radio Radicale.

Responsabilità editoriale e i contenuti sono a cura di ASviS


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