(ANSA) - ROMA, 22 LUG - Nel 2019, in Italia, l'incidenza dei
giovani di 15-29 anni non occupati e non in formazione cala di
1,2 punti rispetto al 2018 e raggiunge il 22,2%: si tratta di 2
milioni di giovani. La quota di 'neet' è la più elevata tra i
Paesi dell'Unione, di circa 10 punti superiore al valore medio
Ue28 (12,5%) e decisamente distante dai valori degli altri
grandi Paesi europei.
L'incidenza dei neet è maggiore tra i giovani con un titolo
secondario superiore (23,4%), leggermente più bassa tra chi ha
raggiunto al massimo un titolo secondario inferiore (21,6%) ed è
minima tra coloro che possiedono un titolo terziario (19,5%).
In Europa invece l'incidenza è massima tra coloro che
possiedono un basso livello di istruzione (14,8%), confermandosi
minima tra i laureati (9,0%). E' quanto emerge dal Report
dell'Istat sui livelli di istruzione in Italia.
La condizione di neet è più diffusa tra le donne (24,3%
contro il 20,2% degli uomini) indipendentemente dal livello di
istruzione posseduto.
Nel Mezzogiorno l'incidenza dei neet è più che doppia
(33,0%) rispetto al Nord (14,5%) e molto più alta di quella
rilevata al Centro (18,1%). Il divario territoriale
nell'incidenza del fenomeno (18,5 punti tra Mezzogiorno e Nord)
permane ampio indipendentemente dal livello di istruzione.
Tra gli stranieri i neet sono il 31,2% contro il 21,2% degli
italiani, una differenza dovuta quasi esclusivamente alla
componente femminile: sono il 40,6% tra le straniere e il 22,3%
tra le italiane (tra gli uomini le quote sono 21,4% e 20,1%
rispettivamente). Il divario di cittadinanza nella condizione di
neet si riduce tra chi possiede un titolo di studio secondario
superiore.
Il 36,8% dei neet cerca attivamente un lavoro, il 31,1% fa
parte delle forze di lavoro potenziali , mentre il restante
32,0% non cerca un impiego e non sarebbe disponibile a lavorare.
Questi ultimi, gli inattivi più lontani dal mercato del lavoro,
sono più frequentemente neet con basso livello di istruzione.
(ANSA).