Eni, grazie alla valorizzazione di
interventi di conservazione delle foreste in Africa, ha
conseguito la prima generazione di crediti di carbonio per la
compensazione di emissioni GHG equivalenti a 1,5 milioni di
tonnellate di CO2. I crediti sono stati generati dal progetto
REDD+ Luangwa Community Forest Project (LCFP) nella Repubblica
dello Zambia, in cui Eni è da oltre un anno attivamente
coinvolta. Lo rende noto il gruppo energetico. "LCFP fa parte
dei progetti volti alla protezione e conservazione delle foreste
nel continente africano, in linea col framework REDD+ (Reducing
Emissions from Deforestation and forest Degradation), definito
dalle Nazioni Unite (United Nations Framework Convention on
Climate Change - UNFCCC). Eni fa riferimento a tale framework e
si è impegnata nello sviluppo e monitoraggio dei REDD+
attraverso una partecipazione attiva alla loro gestione", spiega
Eni, sottolineando che "lo sviluppo di progetti volontari a
supporto delle iniziative volte alla lotta ai Cambiamenti
Climatici quali i progetti REDD+, si inserisce nella strategia
di decarbonizzazione di lungo termine di Eni, che riconosce
l'importante ruolo delle Natural Climate Solutions (NCS) per
limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C". E in
questa cornice, "Eni prevede di raggiungere in maniera
progressiva un portafoglio crediti di carbonio di 10 milioni di
tonnellate all'anno di CO2 equivalente nel 2025, 20 milioni di
tonnellate nel 2030 e superare le 30 milioni di tonnellate entro
il 2050".
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