"Domandarsi chi possiede le città
vuol dire non solo discutere di dove fare un'infrastruttura ma
vuol dire capire come si ripensa il presente e il futuro delle
città. E i sindaci hanno questa domanda in mente nel momento in
cui devono usare gli ingenti fondi del Pnrr e del Piano
complementare, ma non solo, in un'ottica di ripensamento delle
città". Così il ministro delle infrastrutture e della mobilità
sostenibili Enrico Giovannini in videocollegamento alla
presentazione del VII rapporto di Urban@it a Bologna.
Il ministro ha sottolineato l'attrattività dell'Italia, in
particolare di alcune città, dal punto di vista degli
investimenti, elemento che "richiede a maggior ragione una
visione strategica, una capacità di dare una direzione, di
comunicarla e di essere poi coerenti, affidabili realizzatori",
tema sul quale riconosce che "ci sono problemi di varia natura,
compresi quelli legati alle regole". Ricordando l'importanza
della ricostituzione del Comitato interministeriale per le
politiche urbane (Cipu), con l'auspicio che sia operativo "a
brevissimo termine", Giovannini evidenzia che questo è il luogo
in cui si declina sul piano delle politiche urbane nazionali la
centralità e la filosofia dell'Agenda 2030, ovvero "la visione
integrata delle politiche economiche sociali e ambientali".
Anche i sindaci sono chiamati a questo delicato compito:
"Come organizzare la governance, il coinvolgimento della società
civile, delle parti sociali, del mondo imprenditoriale e
finanziario per far sì che anche i progetti a livello locale
sposino questa filosofia". In questa direzione vanno gli
incontri iniziati dal Ministero, dopo quelli coi presidenti di
Regione, con i sindaci delle Città metropolitane. "Abbiamo già
incontrato Milano, Roma, Torino, Bari. Incontri ritenuti
estremamente importanti perché mettono allo stesso tavolo i
sindaci con le diverse componenti del nostro ministero e anche
con chi - come Anas o Rfi - sono poi chiamati a fare gli
interventi sul territorio". Un lavoro che per il ministro "può
produrre un maggiore coordinamento per politiche a diversi
livelli territoriali".
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