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Foto:Roma,in mostra 'L'ultima carovana sulla via della Seta'

Dal 15/2 ai Mercati Traiano, scatti raccontano antico tracciato

13 febbraio, 13:20

(di Cristiana Missori) (ANSAmed) - ROMA, 13 FEB - Attraversare la Via della Seta con una carovana di cammelli. Una pazzia, forse, ma questo era "l'unico modo per sentire concretamente il peso della storia dentro di noi". Da questa idea cosi' singolare e che a molti sembrava una vera e propria follia, nasce uno dei viaggi piu' affascinanti e insoliti dell'era contemporanea. Un itinerario fatto rivivere da Arif Asci, tra i piu' importanti fotografi turchi, che in veste di capo carovaniere, nel 1996, decide di ripercorrere l'antico tracciato commerciale che univa la Cina a Roma. E proprio a Roma, questo lungo percorso rivive, a partire da domani, in una mostra fotografica dal titolo "L'ultima carovana sulla via della seta", ospitata ai Mercati di Traiano. Circa novanta scatti che documentano il viaggio di questi moderni carovanieri che hanno percorso trenta chilometri al giorno, dormendo in tenda, nutrendo i loro cammelli con piante del deserto, per ben 18 mesi. Difficile descrivere quello che le immagini hanno potuto immortalare: il rosso scarlatto delle sete vendute nell'antichissimo mercato di Kashgar, nello Xinjiang, la loro lavorazione nella citta' di Hotan, la traversata del deserto di Taklamakan, il passaggio tra le montagne del Tien-Shan o l'attraversamento dei fiumi ghiacciati. Complicato descrivere l'emozione vissuta dalla spedizione entrando in Uzbekistan, a Samarcanda, Bukhara e Khiva, o le emozioni vissute passando per il Kirghizistan, il Turkmenistan e l'Iran per giungere fino a Canakkale, in Turchia. In tutto dodicimila chilometri che hanno permesso alla spedizione composta da uno staff di quattro professionisti (tre fotografi e un regista), di documentare anche filmando, la loro esperienza. Un viaggio nel tempo, iniziato nello Xinjiang cinese e conclusosi in Turchia appunto, incontrando uomini e donne, tradizioni, odori, colori e paesaggi a tratti aspri. Scatti che raccontano la quotidianita' degli uiguri, popolazione turcofona di fede musulmana che vive nel nordovest della Cina e che da anni lotta per vedere riconosciuti i propri diritti da parte di Pechino. Difficile, afferma il fotografo turco nell'introduzione al catalogo realizzato in occasione della mostra romana, ottenere il visto d'ingresso in Cina. A fare cambiare idea alle autorita' cinesi, spiega, fu la lettera che l'allora presidente della Repubblica turca, Suleyman Demirel, rivolse al suo omologo, il presidente Jiang Zemin.

Tra le foto piu' belle, soltanto per citarne alcune, spiccano quelle della piazza Registan, a Samarcanda; lo sguardo luminoso di una ragazza tajika a Bukhara; il tempio del fuoco zoroastriano in Iran e la Moschea di Selim e la Fortezza di Bayezid, Ishak Pasa, in Turchia. "Uno studio prezioso - come scrive il ministro della Cultura e del Turismo turco, Ertugrul Gunay - con cui la Turchia partecipa alla prima Biennale della Seta a Roma". L'esposizione, infatti, e' organizzata nell'ambito della Biennale Internazionale di Cultura Vie della Seta ed e' promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico del Comune di Roma - Sovraintendenza ai Beni Culturali, con la collaborazione del ministero della Cultura e del Turismo, dell'ambasciata e dell'Ufficio Cultura e Informazioni turchi a Roma. "L'ultima carovana sulla via della seta", sara' inaugurata domani pomeriggio alle 18.00 e rimarra' aperta al pubblico dal 15 febbraio al 15 aprile prossimo.(ANSAmed).

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