RABAT - Per i giovani marocchini che vivono in Italia la difficoltà maggiore è accedere a un prestito bancario (65%), seguita da trovare casa (63%) e trovare lavoro (57%). Ma il quadro in Europa ha tinte più fosche. Il 64 per cento dei giovani che risiede nei sei Paesi dove si concentra l'emigrazione marocchina dichiara di aver avuto difficoltà a trovare un lavoro; il 57% a trovare una casa e il 42% a professare la propria religione. E' quanto emerge da un sondaggio Ipsos promosso dal Consiglio della comunità marocchina all'estero (CCME) sulla discriminazione verso i giovani emigrati nelle principali città europee.
I dati del sondaggio Sull'onda delle recenti manifestazioni a tema Black lives matter, si riaccendono i riflettori anche sugli immigrati marocchini che rappresentano una delle comunità più importanti di stranieri in Europa. Il sondaggio ha preso a campione 1433 giovani d'età compresa tra i 18 e i 35 anni, residenti principalmente in sei Paesi: Francia, Spagna, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Germania. Se nei Paesi Bassi l'83 per cento dei giovani marocchini faticano a trovare un lavoro, in Italia il 57 per cento trova impiego con difficoltà e il 65 per cento non riesce ad ottenere prestiti bancari. I dati rivelano che è in Germania (69%) e in Italia (65%) che incontrano gli ostacoli maggiori per la casa. La libertà di culto è in linea di massima garantita ovunque, anche se i giovani marocchini dicono che in Germania (58%) e Paesi Bassi (57%) è più ostacolata che altrove.
Appello al Marocco per attirare l'attenzione dei Paesi europei Il segretario generale del Consiglio dei marocchini all'estero, Abdellah Boussouf si rivolge al Marocco per "attirare l'attenzione dei Paesi europei sulle diverse forme di discriminazione", ma invita anche i marocchini nel mondo a "ricomporre il tessuto associativo e rinforzare la presenza nelle ong che difendono i diritti delle minoranze". L'appello ai governi europei del segretario Boussouf è più diretto: "proteggere le minoranze e rispettare i principi di uguaglianza delle opportunità per tutte le componenti sociali", e soprattutto, "rinforzare il ruolo delle scuole nella promozione dei valori della diversità e del vivere insieme".
(Iscia di origini marocchine emigrato in Italia si è messo a fare il suo lavoro a Roma il lustra scarpe, attività svolta già nel suo paese nativo.
PHOTO ANSA/MASSIMO PERCOSSI) (ANSA).