(ANSAmed) - ROMA, 16 LUG - Il governatore della Sicilia
chiede allo stato di fissare un protocollo per la gestione degli
sbarchi dei migranti, riportando che il ministero dell'Interno
stimerebbe l'arrivo sulle coste dell'isola di 10 mila migranti
nelle prossime settimane.
Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a Catania, difende la sua nuova ordinanza che dispone esami e quarantena per i migranti prima del loro sbarco sulla terra ferma, sulle navi di arrivo alle coste dell'isola, segnalando che al ministero dell'Interno si prevedono 10 mila arrivi nelle prossime settimane. "Non abbiamo bloccato alcunché, ma abbiamo soltanto preteso che da parte dello Stato venga fissato un protocollo, d'accordo con la Regione, per gestire questa fase assai difficile. Pensate che dal Viminale si parla di oltre 10mila migranti che potranno sbarcare nelle prossime settimane sulle coste della nostra isola. Ma stiamo scherzando?", ha dichiarato.
Salvaguardare la salute dei siciliani e dei migranti "Il problema - aggiunge - è salvaguardare la salute dei siciliani e dei migranti, con quest'ultimi che invece, fin'ora, sono stati sballottati da un posto all'altro dell'isola e dell'Italia senza essere stati sottoposti al test sierologico o al tampone. Non è possibile: abbiamo il dovere di stabilire regole, non si può lavorare e vivere con l'improvvisazione.
Stiamo gestendo un fenomeno assai complesso: siamo al centro di una pandemia, della quale mi sembra che Roma non ha ancora preso sufficientemente atto.
Musumeci, no arroganza Roma, Sicilia non è colonia "La mia ordinanza serve a fissare alcuni criteri. Basta telefonate sotto banco o tacite intese. La Regione Siciliana ha fin'ora approntato tutto quello che avrebbe dovuto approntare lo Stato, e non abbiamo difficoltà a continuare a farlo. Ma lo si faccia alla luce del sole, fissando 'chi' deve fare 'cosa'. Poca arroganza da parte di Roma, e finiamola di trattare la Sicilia come se fosse una colonia", ha detto il presidente della Regione Siciliana. "Se serve - aggiunge - siamo pronti al confronto, coi ministeri dell'Interno e della Sanità. Lo ripeto: noi siamo per il dialogo, ma che sia improntato al rispetto reciproco dei ruoli istituzionali e, soprattutto, all'obiettivo principale che è tutelare la salute dei siciliani e dei migranti, evitare conflitti con le popolazioni locali e non mettere in difficoltà i sindaci, che fanno buon viso a cattivo gioco, e tutto quello che può derivare anche sul piano economico".
(Il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci - a destra nella foto - , a Lampedusa, 11 luglio 2020. Photo: ANSA/UFFICIO STAMPA) (ANSA).
Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a Catania, difende la sua nuova ordinanza che dispone esami e quarantena per i migranti prima del loro sbarco sulla terra ferma, sulle navi di arrivo alle coste dell'isola, segnalando che al ministero dell'Interno si prevedono 10 mila arrivi nelle prossime settimane. "Non abbiamo bloccato alcunché, ma abbiamo soltanto preteso che da parte dello Stato venga fissato un protocollo, d'accordo con la Regione, per gestire questa fase assai difficile. Pensate che dal Viminale si parla di oltre 10mila migranti che potranno sbarcare nelle prossime settimane sulle coste della nostra isola. Ma stiamo scherzando?", ha dichiarato.
Salvaguardare la salute dei siciliani e dei migranti "Il problema - aggiunge - è salvaguardare la salute dei siciliani e dei migranti, con quest'ultimi che invece, fin'ora, sono stati sballottati da un posto all'altro dell'isola e dell'Italia senza essere stati sottoposti al test sierologico o al tampone. Non è possibile: abbiamo il dovere di stabilire regole, non si può lavorare e vivere con l'improvvisazione.
Stiamo gestendo un fenomeno assai complesso: siamo al centro di una pandemia, della quale mi sembra che Roma non ha ancora preso sufficientemente atto.
Musumeci, no arroganza Roma, Sicilia non è colonia "La mia ordinanza serve a fissare alcuni criteri. Basta telefonate sotto banco o tacite intese. La Regione Siciliana ha fin'ora approntato tutto quello che avrebbe dovuto approntare lo Stato, e non abbiamo difficoltà a continuare a farlo. Ma lo si faccia alla luce del sole, fissando 'chi' deve fare 'cosa'. Poca arroganza da parte di Roma, e finiamola di trattare la Sicilia come se fosse una colonia", ha detto il presidente della Regione Siciliana. "Se serve - aggiunge - siamo pronti al confronto, coi ministeri dell'Interno e della Sanità. Lo ripeto: noi siamo per il dialogo, ma che sia improntato al rispetto reciproco dei ruoli istituzionali e, soprattutto, all'obiettivo principale che è tutelare la salute dei siciliani e dei migranti, evitare conflitti con le popolazioni locali e non mettere in difficoltà i sindaci, che fanno buon viso a cattivo gioco, e tutto quello che può derivare anche sul piano economico".
(Il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci - a destra nella foto - , a Lampedusa, 11 luglio 2020. Photo: ANSA/UFFICIO STAMPA) (ANSA).
