PERUGIA - Hanno violato la quarantena precauzionale cui erano sottoposti per l'emergenza coronavirus e si sono allontanati dalla struttura di accoglienza di Gualdo Cattaneo che li ospitava, 23 dei 25 migranti tunisini, richiedenti asilo, giunti nella cittadina umbra da Agrigento giovedì scorso. I tunisini, sottoposti in Sicilia a test sierologico, "sono tutti negativi al coronavirus", ha specificato la prefettura di Perugia che domenica mattina ha convocato una riunione con tutte le forze di polizia. Ma la vicenda ha suscitato una serie di polemiche e i partiti di opposizione Lega e Forza Italia hanno annunciato interrogazioni al ministro dell'Interno. Intanto, altri 20 migranti giunti nei giorni scorsi da Lampedusa sono fuggiti sabato sera dall'hotspot di Taranto, dove erano in attesa di essere inviati in altri centri dopo l'identificazione.
Sindaco, 'esclusi dalle scelte sui migranti' Le ricerche dei tunisini di Gualdo Cattaneo sono in corso. Due di loro sono già stati ritrovati domenica, nella zona. Stanno bene e sono stati riaccompagnati nel centro di accoglienza.
Rischiano una multa per avere violato la quarantena precauzionale. Il gruppo era arrivato a Gualdo Cattaneo nel tardo pomeriggio di giovedì. "Ma io sono stato avvisato soltanto la mattina stessa, via mail", ha sottolineato il sindaco, Enrico Valentini, denunciando che "l'ente locale è escluso completamente dalle scelte in tema di migranti, mentre deve fare parte del processo, questo è l'importante". "La gestione dei migranti da parte del governo è stata a dir poco superficiale", ha commentato il deputato della Lega Virginio Caparvi. Anche Forza Italia ha annunciato una interrogazione urgente "sui criteri 'unilaterali' che il ministro ha deciso di utilizzare".
"Il ministro dell'Interno - ha affermato Fiammetta Modena, senatrice di Forza Italia - non dovrà solo spiegare per quali ragioni ha deciso di mandare 25 migranti a Gualdo Cattaneo, comune umbro che ha avuto un numero alto di contagi in una frazione e che per quindici giorni è stato zona rossa. Ci dovrà spiegare perché non ha pensato a un raccordo con il sindaco", ma soprattutto "ci dovrà dire dove sono finiti 23 migranti scomparsi".
20 migranti fuggiti dall'hotspot di Taranto Sempre domenica, fonti della Questura di Taranto hanno confermato che oltre 20 migranti giunti nei giorni scorsi da Lampedusa sono fuggiti sabato sera dall'hotspot della città, dove erano in attesa di essere inviati in altri centri dopo l'identificazione. Altri ospiti sono stati invece bloccati dalla Polizia nonostante il tentativo di allontanarsi dalla struttura, che si trova nella zona portuale. La scorsa settimana, sono stati trasferiti a Taranto da Lampedusa un centinaio di migranti. Nel corso delle operazioni di identificazione, gli agenti dell'Ufficio Immigrazione della Squadra Mobile e della Digos della Questura ionica avevano arrestato un tunisino di 31 anni, rientrato in Italia nonostante fosse destinatario di provvedimento di respingimento emesso dal Questore di Palermo nel settembre 2019. Recentemente l'associazione Pannella aveva denunciato un presunto utilizzo improprio dell'hotspot "per funzioni in violazione alla legge che ne regolamenta l'istituzione. Queste strutture - aveva evidenziato l'associazione - sono destinate solo all'identificazione dei migranti, e non alla loro ospitalità, mancando i requisiti minimi per l'accoglienza. E invece ancora in questi giorni vengono trasferite a Taranto persone già identificate a Lampedusa".
(Poliziotti italiani fanno controlli nell'ambito delle ricerche dei migranti fuggiti sabato dall'hotspot di Taranto.
ANSA/CONCETTA RIZZO) (ANSA).