Secondo i rappresentanti delle Ong "lo Stato italiano ha violato la sovranità del territorio nazionale, dato che questa attività è dannosa per l'ambiente e la salute umana". Afef Marrakchi, membro del collettivo, ha invitato il presidente della Repubblica Kais Saied a convocare il Consiglio di sicurezza nazionale per approfondire la questione, considerando che "si tratta di una questione di sicurezza nazionale del Paese". La rete di Ong, composta da esperti ambientali e associazioni, ha sottolineato l'imperativo di riportare urgentemente in Italia i container carichi di rifiuti, che si trovano ancora al porto di Sousse, mettendo in guardia contro il pericolo che minaccia la salute dei lavoratori del porto tunisino. I rappresentanti di Green Tunisia hanno inoltre espresso il timore che il caso venga trattato e classificato come un semplice reato doganale e ricordato che si tratta di una "flagrante violazione di accordi internazionali come la Convenzione di Basilea". Il collettivo tunisino ha anche espresso il suo stupore per la mancanza di azione da parte della Presidenza della Repubblica e del governo che chiedono di determinare le responsabilità in questo caso. "La Direzione generale delle Dogane e il Ministero degli Affari Locali e dell'Ambiente sono preoccupati da questo caso poiché il diritto internazionale richiede l'approvazione dei ministeri dell'Ambiente di entrambi i paesi per concludere tali contratti", hanno osservato i relatori che sono convinti inoltre che "il ministero dell'Ambiente tunisino riceve donazioni internazionali ma non adempie alla sua missione di protezione ambientale e non comunica le convenzioni internazionali ratificate dalla Tunisia nel campo della gestione dei rifiuti".
Il collettivo tunisino è arrivato al punto di accusare il Dipartimento dell'Ambiente di «terrorismo ambientale», facendo esplodere "un sistema in cancrena dalla corruzione e manipolato da lobby più potenti della giustizia, del Ministero e dello Stato". Green Tunisia invita infine il ministero tunisino "a fermare la politica di seppellimento dei rifiuti che minacciano la falda freatica e il suolo e ad adottare tecniche di gestione dei rifiuti più efficienti". La società coinvolta in questo caso di importazione di rifiuti è anche accusata di "terrorismo ecologico", secondo il collettivo di Ong, che ha dichiarato di aver già sporto denuncia alla Divisione giudiziaria antiterrorismo. I responsabili di Green Tunisia si sono detti anche sorpresi del fatto che nessuna struttura ufficiale abbia deferito la questione alla giustizia ordinaria, rilevando che il pubblico ministero di Sousse ha aperto di ufficio un'indagine penale. Sul caso sono state aperte due indagini, una amministrativa e una penale, secondo i media locali. (ANSAmed).