(di Valentina Maresca)
ROMA - Un progetto di inclusione sociale che fa del merito sul campo di calcio un elemento da cui ripartire e si rivolge a ragazzi penalizzati dalle proprie origini: è il Kick Off Day, che vede la collaborazione di RIA Management, associazione di intermediazione sportiva impegnata anche sul fronte dello scouting, e Cies, Onlus che mira a promuovere l'inserimento professionale, in particolare dei giovani stranieri. Contenitore del provino su prato verde sarà la scuola di calcio romana 'Cinecittà Bettini', dove sabato 10 luglio si daranno appuntamento 30 ragazzi che vivono in case famiglia, centri di accoglienza o si mantengono in Italia grazie a impieghi precari, pronti a rimettersi in gioco in tutti i sensi sotto gli occhi degli scout RIA. "Anche il calcio è una professione e può garantire dei contratti a ragazzi sfortunati ma talentuosi", ha spiegato ad ANSAmed Daniele Andreozzi, presidente di RIA e giudice finale di quest'audizione all'insegna di palleggi, tecnica e gol. "Siamo partiti in sordina due anni fa, trovando un ragazzo di 20 anni del Senegal che poi è andato in Veneto a giocare in una squadra dilettantistica. Il suo presidente gli ha poi trovato un lavoro nel tessuto produttivo della regione", ha aggiunto, insistendo sulla natura meritocratica dell'iniziativa. "Si tratta di un vero e proprio colloquio di lavoro che fa appello a chi sa davvero giocare a calcio. Tra i ragazzi, provenienti principalmente da Gambia, Senegal, Mali, Marocco ed Egitto e dall'età compresa tra i 17 e i 23 anni, ce ne sono due che vantano presenze nelle nazionali giovanili dei loro Paesi e poi sono stati costretti ad abbandonarle per un incerto destino altrove". Mentre per RIA, oltre ad Andreozzi, ci saranno tra gli altri anche Francesco Leo e Fabio Nobile, responsabili area intermediazione e procura dell'associazione, per Cies Onlus presenzierà Margherita Valori, che segue il progetto Kick Off Day. I migliori calciatori di sabato prossimo torneranno per la selezione definitiva a fine settembre. "Nel corso della stagione, che va da settembre a maggio, ne valuteremo circa 120 in quattro appuntamenti. Saremmo partiti prima se non avessimo avuto l'interruzione dovuta alla pandemia di Covid. L'evento di sabato rappresenta quindi un nuovo inizio". E allora conto alla rovescia per il fischio dell'arbitro: questi ragazzi, in fondo, non vedono l'ora di dare un calcio al pallone ma anche al virus che ha peggiorato una vita dura sin dai suoi albori, ricominciando a correre con il proprio sogno tra gli scarpini.