(ANSAmed) - MILANO, 17 SET - È la luce la protagonista della
mostra che il Palazzo Reale di Milano dedica a Claude Monet, il
più importante esponente dell'Impressionismo. L'esposizione,
curata da Marianne Mathieu, è realizzata in collaborazione con
il Musée Marmottan Monet di Parigi, da cui provengono le 53
opere in mostra, tra cui spiccano diverse tele della serie delle
Ninfee e de Il Ponte giapponese, realizzate dal maestro
espressionista en plein air nella sua abitazione e studio di
Giverny. A concludere il percorso è invece l'ultima opera
dipinta dal maestro all'età di 85 anni, Le rose, che rappresenta
un'ultima celebrazione della natura e dei suoi colori che per
tutta la vita Monet ha cercato di rappresentare.
La mostra, visitabile da domani, 18 settembre fino al 30 gennaio 2022, è suddivisa in sette sezioni e rappresenta un excursus artistico del maestro a partire dai primissimi lavori che raccontano del nuovo modo di dipingere en plain air, passando dai paesaggi rurali e urbani di Londra o Parigi, fino alle tele dove a spiccare sono i colori e le sfumature di luce della natura, con i salici piangenti, i ponticelli giapponesi, le ninfee e i glicini.
"La mostra di Claude Monet ha per oggetto la luce perché lui ha trascorso tutta la sua vita a cercare di rappresentare il paesaggio trasfigurato dalla luce, del mattino, di mezzogiorno, della sera. - ha spiegato Marianne Mathieu curatrice e direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi -.
Obiettivo della sua pittura è proprio cercare di rappresentare l'impossibile, l'impalpabile. Si tratta di una ricerca che evolve per tutto l'arco della sua vita e se guardiamo alle sue opere giovanili, come la spiaggia di Trouville esposta per la prima volta a Palazzo Reale, e le raffrontiamo con quella dell'età matura come le Ninfee vediamo quanto sia stata grande la sua evoluzione". (ANSAmed).
La mostra, visitabile da domani, 18 settembre fino al 30 gennaio 2022, è suddivisa in sette sezioni e rappresenta un excursus artistico del maestro a partire dai primissimi lavori che raccontano del nuovo modo di dipingere en plain air, passando dai paesaggi rurali e urbani di Londra o Parigi, fino alle tele dove a spiccare sono i colori e le sfumature di luce della natura, con i salici piangenti, i ponticelli giapponesi, le ninfee e i glicini.
"La mostra di Claude Monet ha per oggetto la luce perché lui ha trascorso tutta la sua vita a cercare di rappresentare il paesaggio trasfigurato dalla luce, del mattino, di mezzogiorno, della sera. - ha spiegato Marianne Mathieu curatrice e direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi -.
Obiettivo della sua pittura è proprio cercare di rappresentare l'impossibile, l'impalpabile. Si tratta di una ricerca che evolve per tutto l'arco della sua vita e se guardiamo alle sue opere giovanili, come la spiaggia di Trouville esposta per la prima volta a Palazzo Reale, e le raffrontiamo con quella dell'età matura come le Ninfee vediamo quanto sia stata grande la sua evoluzione". (ANSAmed).