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Mediterraneo: tra 20 anni scarsità acqua per 250 milioni

Upm spinge i Paesi a un cammino comune

17 marzo 2020, 15:31

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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NAPOLI - La disponibilità di acqua dolce va verso una decrescita del 15% nei prossimi decenni, causando forti difficoltà per l'agricoltura e gli altri usi umani in zone già affette da scarsità d'acqua. La popolazione dell'area del Mediterraneo classificata come "povera d'acqua" potrà aumentare a oltre 250 milioni di abitanti nei prossimi 20 anni. Questo il doppio allarme lanciato dall'Unione per il Mediterraneo (Upm) che nell'avvicinarsi della Giornata Mondiale dell'Acqua, in programma il 22 marzo, sottolinea la necessità di un dialogo regionale su una linea comune per affrontare la scarsità idrica.
La giornata del 22 marzo quest'anno avrà come tema 'Cambiamenti dell'acqua e del clima', sfide che tutti i Paesi, sottolinea l'Upm, dovranno affrontare insieme, mentre al momento c'è spesso disaccordo tra chi usa le acque di falda e i proprietari terrieri o fra gli stessi Paesi. L'irrigazione è al centro del focus visto che rappresenta tra il 50% e il 90% della domanda complessiva di acqua nel bacino del Mediterraneo e le proiezioni a causa del cambiamento climatico affermano che crescerà del 18% entro la fine di questo secolo. Per questo una cammino comune sulla 'Water Agenda' è indispensabile per assicurare che ogni Paese del Mediterraneo abbia i necessari strumenti tecnici, amministrativi e finanziari per sostenere la propria popolazione e le sue attività economiche. Su questo l'Upm ha tenuto dei workshop tecnici in Italia, Libano, Spagna, Turchia, Giordania, Egitto, Francia, Grecia, e altri se ne terranno quest'anno in Tunisia e Giordania. L'iniziativa regionale è implementata per raggiungere uno degli Obiettivi dell'Agenda Sostenibile 2030, "assicurare l'accesso all'acqua e all'igiene per tutti". Un obiettivo che comprende anche il riuso delle acque reflue. L'Upm darà sostegno da giugno a iniziative in Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Libia, Palestina e Tunisia. Tra i progetti spicca il programma integrato per la protezione del Lago di Bizerte, in Tunisia, dall'inquinamento e l'impianto di desalinizzazione della Striscia di Gaza, che darà acqua potabile a due milioni di palestinesi. 

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