Uno dei punti di forza della Convenzione è la promozione della cooperazione internazionale nella protezione del patrimonio culturale subacqueo. Per la prima volta nella storia della Convenzione, otto Stati delle due sponde del Mediterraneo - Tunisia, Algeria, Croazia, Egitto, Francia, Italia, Marocco e Spagna in qualità di Stato coordinatore - hanno unito le loro forze, per salvaguardare il patrimonio culturale subacqueo delle Rive Skerki, un'area di eccezionale potenziale archeologico situata a nord-ovest del Canale di Sicilia. Quest'area è al centro di una rete di scambi nel Mediterraneo che risale a diversi millenni fa. Il Banco di Sherki, è una formazione rocciosa sottomarina che si trova nel Canale di Sicilia in acque internazionali, è costituito da scogliere pericolose per la navigazione e si trova lungo un'antica rotta commerciale d'alto mare che collega Ostia - il porto di approvvigionamento di Roma - alla città di Cartagine nell'attuale Tunisia. Grazie all'esclusivo meccanismo di cooperazione statale previsto dalla Convenzione del 2001, l'Unesco sta lanciando, insieme a questi otto Paesi partner, un'importante campagna per studiare e salvaguardare questo sito. Ciò è essenziale per comprendere la storia del Mediterraneo e una missione di indagine scientifica nell'area è prevista per l'autunno 2021.
Il 20° anniversario della Convenzione offre un'opportunità unica per celebrare questi risultati che hanno portato avanti gli studi di archeologia subacquea e per la protezione del patrimonio sottomarino. È anche una grande opportunità per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla protezione di detto patrimonio e per riflettere, collettivamente, sulle numerose sfide che ci attendono.
"Questa è un'occasione per mobilitare più Stati per ratificare la Convenzione e garantire così la migliore protezione possibile di questo patrimonio, attraverso una maggiore cooperazione internazionale", ha affermato l'Unesco in una nota.
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