Per gli esperti del Parco non si può escludere che l'orso torni a frequentare in breve tempo aree antropizzate o centri abitati, ma il primo dato, per quanto preliminare, di una permanenza di 12 giorni ormai e dei movimenti esplorativi compiuti da Juan Carrito, in un territorio completamente privo di insediamenti umani e con una sostanziale assenza di interazioni con l'uomo, suggerisce che l'animale si stia nutrendo probabilmente solo del cibo che può trovare nei boschi e nelle radure che sta frequentando, come erba, formiche e altro. Questo fa ben sperare rispetto a una possibile prosecuzione degli interventi sperimentali da porre in atto per favorire un ritorno alla normalità per la vita del giovane orso.
Il Parco continuerà a tenere aggiornata sia la partnership istituzionale sia i tanti amici di Juan Carrito e, naturalmente, con assoluta priorità, tutti i cittadini del Parco, nel caso l'orso dovesse riavvicinarsi alle case, evenienza per la quale è già pronto un servizio di monitoraggio intensivo e di sorveglianza sul territorio con la collaborazione del Reparto Carabinieri Parco Maiella.
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