Nonostante ciò, il 73% delle specie commerciali è ancora interessato da una pesca eccessiva, mentre la pressione della pesca, pur essendo diminuita nel tempo, continua a essere doppia rispetto al volume considerato sostenibile.
"Nella Strategia per il 2030, i membri della GFCM hanno fissato nuovi obiettivi per far fronte a tale criticità. Sono consapevoli che è fondamentale invertire la tendenza al declino delle risorse acquatiche, così come indispensabile è collegare i risultati afferenti alla redditività con quelli relativi alla sostenibilità," ha spiegato Miguel Bernal, Segretario esecutivo della GFCM di recente nomina. "La nuova strategia offre una visione ambiziosa e richiede un impegno collettivo più coraggioso rispetto al passato".
Nel Mediterraneo e nel Mar Nero la pesca genera introiti annui per 2,9 miliardi di dollari e si stima crei mezzo milione di posti di lavoro lungo tutta la catena di valore. In media, uno ogni 1000 abitanti delle zone costiere della regione è un pescatore; in alcune zone costiere, il dato può essere fino a dieci volte maggiore. Tuttavia, la forza lavoro sta invecchiando. Nel 2020 più della metà di tutti gli equipaggi aveva più di 40 anni, mentre i giovani di età inferiore ai 25 anni erano soltanto il 10 per cento. Stando ai più recenti dati contenuti nel rapporto SoMFi, il fenomeno si sta aggravando.(ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA