(di Danila Clegg)
(ANSAmed) - IL CAIRO, 18 OTT - Con l'avvicinarsi dell'inverno che ''non aspetta'' si profila un'emergenza umanitaria per le centinaia di migliaia di profughi in fuga dalla guerra civile siriana. Le agenzie dell'Onu si stanno preparando nella prospettiva che il loro numero, attualmente di circa 350.000 ospitati soprattutto nei quattro paesi confinanti, raddoppi entro la fine dell'anno.
Le cifre potrebbe anche essere superiori visto che l'agenzia Onu per i rifugiati Unchr cita solo i profughi che si sono registrati ufficialmente. la Giordania, che la momento ospita il maggior numero di rifugiati afferma infatti che la cifra e' ben superiore ai 105.0000 indicati dall'Onu e che in realta' si aggira gia' sui 200.000. Una missione della Lega araba si rechera' in Giordania il 20 ottobre per verificare la situazione sul terreno.
Le agenzie Onu hanno messo a punto, con Turchia, Iraq, Giordania e Libano, un piano di azione per affrontare l'emergenza, che ormai e' quotidiana. Duemila persone lasciano quotidianamente la Siria anche di notte e si riversano nei paesi piu' vicini. Per fine anno le stime sono che la Turchia ospitera' il maggior numero di rifugiati, 280.000, seguita dalla Giordania, 250.000, Libano 120.000 e Iraq, 60.000. Il 75% di chi fugge dalla Siria sono donne e bambini.
''I bambini hanno visto da vicino morte, distruzione e violenze, sono traumatizzati, soffrono di crisi d'ansia e hanno bisogno di sostegno psicologico'', spiega il coordinatore regionale per i rifugiati siriani Panos Mumtzis. Sono i bambini le principali vittime delle violenze anche in Siria. Di due milioni e mezzo di persone che hanno bisogno di assistenza, oltre un milione sono bambini e di questi la meta' ha dovuto abbandonare la propria casa.
Lo sforzo logistico e finanziario e' imponente. Il piano messo a punto per la terza volta dall'inizio dell'anno per fare fronte alle crescente emergenza rifugiati richiede 488 milioni di dollari e di questo solo il 29% e' stato coperto. Da aprile al 4 ottobre, indicano le fonti Onu, il numero di rifugiati e' decuplicato mentre sono 1.200.000 le persone che sono 'internally displaced', che hanno dovuto lasciare le le loro case e sono in gran parte ospitate in scuole e edifici pubblici. Per questo le priorita' sono l'allestimento delle scuole e la distribuzione di coperte e materassi.
La crisi siriana colpisce anche che era profugo in Siria, aggiungendo emergenza a emergenza. Dei circa cinquecentomila palestinesi, poco meno della meta' ha bisogno di assistenza umanitaria ''urgente''. In fuga anche i profughi iracheni che erano riparati in Siria dalla loro guerra. Stanno rientrando in Iraq a migliaia, 45.000 solo da giugno. (ANSAmed).