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Shoah: Luca e Nicola Zingaretti ricordano bisnonna deportata

Evento al ghetto di Roma in ricordo razzia 16 ottobre 1943

23 ottobre, 12:05

(di Virginia Di Marco) (ANSAmed) - ROMA, 23 OTT - "Stamattina ho preso un valium".

La signora Zingaretti, madre di Nicola e Luca (rispettivamente, presidente della Regione Lazio e noto attore) e di Angela appariva visibilmente emozionata, ieri sera, nel vecchio ghetto ebraico di Roma. La serata organizzata dai tre fratelli Zingaretti nel quadro delle iniziative per ricordare il 16 ottobre 1943, la razzia contro gli ebrei romani, per lei è stata una sorpresa. "Qualche giorno fa mi hanno detto: Mamma, compra Repubblica".

Sul quotidiano di Ezio Mauro figurava un articolo scritto a sei mani dai suoi figli, i quali annunciavano che, in memoria della loro bisnonna Ester, ebrea deportata ad Auschwitz dopo essere stata catturata dai nazisti in quel giorno fatidico, si sarebbe tenuta una rappresentazione, basata sullo scritto di Giacomo Debenedetti "16 ottobre 1943".

La storia della famiglia Zingaretti ha assonanze con quelle di tante famiglie di ebrei romani. L'arrivo improvviso dei tedeschi, qualche voce girata poco prima, una fuga all'ultimo minuto per cercare di mettersi in salvo. La loro nonna ce la fece: sfuggì alla razzia e nascose in convento la figlia, che al tempo aveva 7 anni. La bisnonna invece fu catturata: morì appena messo piede ad Auschwitz. "Siamo vivi per caso", ha dichiarato Nicola Zingaretti, che ha presentato la serata insieme alla sorella Angela. "Una nazione senza memoria è una nazione fragile: rischia di commettere sempre gli stessi errori. Per questo noi abbiamo deciso di impegnarci in prima persona per preservare il ricordo". Sul palco poi è salito Luca, insieme a quattro colleghi: una occasione più unica che rara di vedere i due famosi fratelli uno a fianco all'altro in un'iniziativa pubblica. La rappresentazione ha attirato una folla molto cospicua: strapiena la platea, in largo 16 Ottobre, e anche le strade circostanti.

Lo spettacolo è durato una cinquantina di minuti circa; poi un applauso scrosciante lungo almeno un paio di minuti. Tanti, tra chi applaudiva, hanno ritrovato nelle parole recitate i racconti di nonni e genitori. Tra di loro, anche Arnaldo, 71 anni, scampato anche lui alla razzia. "C'era giunta voce che stavano prendendo tutti, siamo scappati. Io in braccio a mia madre, avevo 16 mesi. Uscendo dal portone di casa, vedemmo avanzare verso di noi un drappello di tedeschi. Li precedeva il commissario di zona, che conosceva bene i miei genitori. Li guardò in faccia e disse sottovoce: 'Voi siete degli inquilini che stanno uscendo dal palazzo' e tirò dritto, portandosi dietro i tedeschi". Anche Arnaldo, come gli Zingaretti, e tanti altri ebrei romani, è vivo per caso.(ANSAmed).

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