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Media: Ozguden, in Turchia oltre 100 cronisti in prigione

Giornalista ospite a Napoli di incontri "Imbavagliati"

20 settembre 2016, 13:03

Redazione ANSA

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Il giornalista turco Dogan Ozguden - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il giornalista turco Dogan Ozguden -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornalista turco Dogan Ozguden - RIPRODUZIONE RISERVATA

NAPOLI - "Un regime islamo-fascista nel cuore dell'Europa, un Paese in cui oltre 100 giornalisti sono in prigione, in carceri ridotte in condizioni tremende", così definisce la Turchia di oggi l'81enne Dogan Ozguden, giornalista e già membro del Partito Operaio Turco (TIP), ospite della prima giornata di "Imbavagliati", il Festival Internazionale di Giornalismo Civile che porta al Palazzo delle Arti (PAN) di Napoli, fino al 24 settembre, i cronisti "scomodi" e invisi ai propri governi, da tutto il mondo. Il focus di avvio è stato dedicato alla Turchia con la presenza di Ozguden, esponente di spicco della sinistra turca, che in carriera ha scritto per i quotidiani Milliyet e Sabah ed è stato redattore di Aksam, il più grande quotidiano di sinistra turco. Il cronista ha descritto la situazione attuale, dopo il fallito golpe: "Il colpo di stato di luglio - ha spiegato - ha solo legittimato una repressione già in atto e intanto la Turchia continua a sedere nel Consiglio d'Europa e si parla ancora del suo ingresso nell'Unione Europea". Il giornalista ha raccontato la sua storia professionale e le forme anche violente di censura che ha subito, che lo hanno portato a subire diversi processi per delitto d'opinione che lo costrinsero a fuggire in Belgio. Ozguden ha ripercorso anche la storia della Turchia moderna, spiegando che persecuzioni e censure alla libertà di stampa vengono da molto lontano, ricordando la persecuzione degli armeni, fino "al più violento dei colpi di stato, quello del 1980 che ha generato una costituzione razzista", ha detto.

Ozguden però non è pessimista: "niente è irreversibile, la Turchia è un grande paese, con tanti giovani, tante etnie e religioni e un islam non monolitico anche se la maggioranza è sunnita".

Al dibattito inaugurale di "Imbavagliati", a cui ha partecipato anche il giornalista Marco Cesario, autore di "Sansur: Censura. Giornalismo in Turchia", seguiranno altri incontri sulla libertà di stampa nel mondo dall'Ucraina, alla Siria, all'Africa, seguendo il tema "Fuga per la Vita, Fuga per la Libertà", scelto dagli organizzatori per la seconda edizione della rassegna di incontri.

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